( foto REPORTAGE SICILIA )
ReportageSicilia è uno spazio aperto di pensieri sulla Sicilia, ma è soprattutto una raccolta di immagini fotografiche del suo passato e del suo presente. Da millenni, l'Isola viene raccontata da viaggiatori, scrittori, saggisti e cronisti, all'inesauribile ricerca delle sue contrastanti anime. All'impossibile fine di questo racconto, come ha scritto Guido Piovene, "si vorrebbe essere venuti quaggiù per vedere solo una delle più belle terre del mondo"
giovedì 5 febbraio 2009
mercoledì 4 febbraio 2009
HIMERA, QUEGLI SCATTI DEL 1964
Il sito archeologico di Himera, colonia greca lungo la costa tirrenica palermitana. La fotografia, insieme alle altre ripubblicate da REPORTAGE SICILIA, è tratta da un reportage edito nel settembre 1964 dal mensile 'Le vie d'Italia', del Touring Club d'Italia, a firma del giornalista Mauro De Mauro.
L'equipe diretta dal professore Achille Adriani all'opera durante l'estate del 1964. Nel corso di quella campagna di scavi vennero alla luce i resti di un tempietto arcaico, terracotte decorate ed altri reperti che testimoniano la battaglia avvenuta nel 409 avanti Cristo fra i coloni di origine dorico-calcidese e gli invasori cartaginesi.
Lavori di scavo nei pressi dei resti del tempio dorico, detto 'della Vittoria'. Sullo sfondo, lo straordinario orizzonte agricolo e marino della piana di Bonfornello, tra Termini Imerese e Cefalù, non ancora stravolto dalla costruzione di un'area industriale.
Un operaio mostra all'obiettivo del fotografo Nicola Scafidi una palmetta in terracotta, proveniente da un edificio chiamato "la casa del sindaco". Nei mesi scorsi, il sito di Himera ha regalato la scoperta di una vasta necropoli, con centinaia di corredi funerari: la Regione Siciliana ha annunciato la prossima istituzione di un Parco Archeologico, dando corpo ad un progetto che risale al 1980.
In una giornata estiva del 1964, l'obiettivo del fotografo fissa l'impegno di un gruppo di ricercatori nelle campagne della provincia di Palermo: uno scatto riproposto da REPORTAGE SICILIA scopre un gruppetto di operai e - sullo sfondo - la verde piana di Bonfornello, ancora salva dalla devastazione provocata dall'imminente costruzione dell'area industriale di Termini Imerese. Le fotografie in questione sono relative ad una missione archeologica condotta nell'area di Himera, città fondata alla foce del fiume Imera Settentrionale nel 648 avanti Cristo da un gruppo di coloni greci di origine dorico-calcidese, e poi distrutta nel 409 avanti Cristo dai Cartaginesi, al termine di una battaglia che sancì l'abbandono dell'area abitata.
La pubblicazione delle fotografie, nel settembre del 1964, è del mensile 'Le vie d'Ialia' del TCI, a supporto documentario di un reportage del giornalista Mauto De Mauro ( il cronista del quotidiano 'L'Ora' scomparso a Palermo nel settembre del 1970, in circostanze che fanno parte della lunga lista degli irrisolti 'misteri d'Italia' ).
Gli scatti qui ripubblicati furono eseguiti da Nicola Scafidi, e documentano alcuni momenti degli scavi allora promossi dal professore Achille Adriani, cattedratico di Archeologia all'Università di Palermo e già direttore del Museo di Alessandria d'Egitto; vennero allora rinvenute le strutture di un tempietto arcaico, terracotte decorate, cuspidi di lancia, pugnali, scudetti e stauine umane ed animali.
Nei mesi scorsi, la moderna ricerca archeologica ha portato alla scoperta, nell'area della necropoli di Himera, di centinaia fra sepolture, urne cinerarie e anfore contenenti corpi di neonati, con il loro corredo di piccoli vasetti di terracotta dotati di beccucci con la funzione di antichi poppatoi.
Le nuove scoperte sono state compiute durante i lavori di costruzione di un primo lotto di un nuovo tracciato ferroviario Bonfornello-Cefalù-Ogliastrillo.
L'Assessorato Regionale ai Beni Culturali ha annunciato che il sito di Himera diventerà presto un Parco Archeologico, dando corpo ad un progetto che risale al 1980: in attesa che il nuovo Parco diventi realtà, le fotografie di quella giornata del 1964 ci restituiscono tutta la semplice bellezza che questi luoghi della storia mostravano negli anni in cui le antiche pietre del passato erano ancora in piena armonia con la natura dei luoghi.