Fotografie Ernesto Oliva-ReportageSicilia |
Assediata dall'edilizia urbana proliferata durante i decenni del "sacco di Palermo", Villa Napoli - acquisita nel 1981 dalla Regione Siciliana - racconta una complessa storia architettonica. L'edificio, che oggi appare con un volto che risale al Settecento, ha di recente svelato primitive tracce di epoca islamica. La sua identità di età normanna, sul lato orientale, emerse nel 1920, grazie alla rimozione di più moderni intonaci. A quel periodo, risale la costruzione della adiacente "piccola Cuba" in quel che resta del parco di caccia allestito a Palermo dalla monarchia normanna, in un sistema di peschiere e ambienti porticati costruiti da maestranze islamiche. Anche questo prezioso esempio di architettura del secolo XII è scampato al dilagare del cemento contemporaneo.
Oggi Villa Napoli, la "piccola Cuba" ed il giardino a questa annessa - un lembo trascurabile dell'originario "genoard" di epoca normanna - paiono soffocati dai palazzi circostanti. Per alleviare il disagio suscitato da questo soverchiante contesto cementizio, basterebbe completare il restauro della villa e bonificare il giardino da detriti e rifiuti: un modo per restituire a Palermo un pezzo della sua millenaria storia.
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