giovedì 11 novembre 2010

LA MONTELEPRE DI GIULIANO


Immagini di Montelepre alla fine degli anni Quaranta dello scorso secolo, nel pieno dell'epopea di Salvatore Giuliano, il bandito ucciso a Castelvetrano nel luglio del 1950.
Gli scatti riproposti da REPORTAGE SICILIA sono tratti da un vecchio numero della rivista settimanale TEMPO.
Nella fotografia che apre questa breve rassegna, la casa della famiglia Giuliano è indicata dalla freccia bianca: Montelepre, allora abitata da poco più di 5.000 persone, offre la visione delle sue vie strette e tortuose, perfetto scenario delle oscure trame dei 'picciotti' di Salvatore.  
Del 'caso Giuliano' e di Montelepre si è tornato a parlare dallo scorso mese di ottobre, quando la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo d'indagine per chiarire i molti misteri che circondano ancora la morte del bandito; l'atto giudiziario più eclatante è stato senza dubbio la riesumazione della salma di Giuliano, per stabilire se i resti del cadavere siano realmente quelli dell'uomo che in quegli anni di banditismo e di confusi ideali separatistici veniva chiamato il 're di Montelepre'.


Una delle più note fra le tante fotografie di Salvatore Giuliano.
All'esame del DNA è ora affidato il compito di stabilire l'ultimo mistero relativo alla sua morte, intorno alla quale sorgono dubbi sulla possibile sostituzione del corpo per decenni rimasto tumulato nel piccolo cimitero monteleprino; un cugino del bandito ha addirittura parlato di una sua fuga clandestina in Canada, Paese dove Giuliano sarebbe morto nel 2002.


Ancora una fotografia tratta dal settimanale TEMPO; ritrae il cupo paesaggio di Sagana, nelle campagne di Montelepre, luogo che ha segnato alcune tappe fondamentali nella controversa storia di Salvatore Giuliano. 



Le due immagini che chiudono questo post chiariscono quale fu il contesto economico in cui si sviluppò l'epopea di Salvatore Giuliano nella Montelepre del secondo dopoguerra; e quali le aspirazioni di semplici banditi, di feudatari gelosi delle proprie ricchezze terriere e di mafiosi locali, abilissimi interlocutori di burocrati e politici della Sicilia d'allora, a loro volta manovratori di funzionari di polizia ed ufficiali dei carabinieri: un coacervo di interessi illeciti e criminali del quale il nome di Salvatore Giuliano è ancor oggi solo una semplice etichetta. 

1 commento:

  1. da sempre fan di salvatore, e vicini del 2016, vorrei conoscerlo meglio (con foto o clip) nel
    suo periedo "trionfale", prima che si sia "americanizzato"...sinceri saluti

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