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Un carro trainato da un cavallo e carico di sacchi in una strada di Palermo.
La fotografia - insieme alle altre riproposte in questo post da ReportageSicilia - è stata scattata nel 1946 dal fotografo monzese Federico Patellani,
uno dei fondatori del fotogiornalismo italiano.
Le sue immagini palermitane provengono dall'archivio
del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
A Patellani si deve il lancio dei "fototesti", apparsi per la prima volta
nel settimanale "Tempo": "una formula di giornalismo illustrato moderno - scriveva - nella quale il racconto sia affidato in prima linea alla fotografia..."
Le didascalie che accompagnano le immagini riproducono la schedatura museale dell'archivio di Federico Patellani |
Federico Patellani ( Monza 1911 – Milano 1977 ) è
considerato come uno dei più importanti maestri del fotogiornalismo italiano.
A lui si attribuisce infatti l’ideazione del
“fototesto”, vale a dire – secondo una sua stessa definizione - “una formula di
giornalismo illustrato moderno, nella quale il racconto sia affidato in prima
linea alla fotografia, mentre alla parola – brevi testi e didascalie – sia
affidata la funzione di raccordo e di commento”.
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"MACERIE DEI BOMBARDAMENTI ALLEATI" |
Le prime esperienze fotografiche di Patellani
risalgono al 1935, quando il futuro collaboratore del settimanale “Tempo” –
all’epoca ufficiale del Genio – eseguì con una Leica una serie di scatti in
Africa Orientale, poi comparsi sull’”Ambrosiano”.
Proprio per “Tempo”, nel 1940 Federico Patellani
avrebbe documentato in borghese le operazioni militari in Jugoslavia.
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"BAMBINI SEDUTI PER TERRA GIOCANO LUNGO LA STRADA" |
Il
secondo conflitto mondiale determinò il suo richiamo alle armi, aggregato alle
squadre fotocinematografiche in Russia; quindi, dopo l’8 settembre del 1943,
Patellani si rifugiò in Svizzera.
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"UN BAMBINO VENDE LE SIGARETTE" |
Al termine del conflitto, il fotografo monzese
avrebbe percorso l’Italia per documentare le difficoltà della ricostruzione e
le sue trasformazioni politiche e sociali.
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"NEI PRESSI DELLA STAZIONE FERROVIARIA - DUE BAMBINE SCALZE CON IL PADRE DAGLI ABITI STRACCI" |
Questo impegno avrebbe segnato l’affermazione dei
suoi fototesti, nei quali Patellani corredava le immagini con brevi didascalie
da lui stesso scritte.
I 22 scatti che accompagnano questo post di
ReportageSicilia fanno parte dell’archivio del fotografo lombardo – conservato
presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo ( Fondo Archivio
Federico Patellani ) http://www.mufoco.org/ - e furono eseguiti a Palermo nel 1946.
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"SCOLARI E MAESTRA SUL CIGLIO DELLA STRADA - ALCUNI SEDUTI SUL MARCIAPIEDE" |
Il valore di questi “fototesti” è notevole, perché
testimoniano un periodo poco documentato della vita quotidiana palermitana stravolta
dagli stenti e dalla precarietà dell’immediato secondo dopoguerra. “Per 14
volte – ha scritto Giuseppe Barbera nel suo recente saggio “Conca d’oro” – da
gennaio a giugno del 1943, le fortezze volanti avevano bombardato Palermo,
dandole il primato tra le città italiane meridionali più martoriate”.
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"PERSONE IN CODA ALL'ESTERNO DI UN EDIFICIO -
MILITARI SVOLGONO SERVIZIO D'ORDINE" |
Alla fine
di quell’anno gli alloggi distrutti dalle bombe, in tutta la provincia, erano
stati più di 83.000: migliaia di sfollati e senza tetto vivevano così in
condizioni di miseria, guadagnandosi poche lire raccogliendo e rivendendo ferro
vecchio, rame, stracci, oggetti usati o le bucce degli agrumi; decine erano
invece i bambini che andavano in giro per le strade, recuperando il tabacco
dalle cicche delle sigarette.
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"PERSONE SEDUTE DAVANTI L'USCIO DI NEGOZI - PANNI STESI AI BALCONI" |
Nello stesso anno del reportage di Patellani – il 13
marzo del 1946 – la città aveva vissuto una giornata di disordini popolari, con
in testa reduci di guerra e disoccupati.
Nel giro di poche ore, furono devastati l’Ufficio
Comunale delle Tasse e delle Imposte in via Maqueda, l’Esattoria Comunale in
via Cavour e la Prefettura
in piazza Florio.
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"DUE UOMINI SU UN CARRETTO TRAINATO DA CAVALLO TRASLOCANO DEI MOBILI" |
L’ultimo assalto – ai danni dell’Ufficio Carte Annonarie, in
via Libertà – ebbe un tragico epilogo, con l’uccisione di un poliziotto e di un
giovane operaio ed il ferimento di altre dieci persone.
In precedenza, l’inverno 1944-1945 aveva riservato
casi di vaiolo e temperature rigidissime.
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"UN ASINO LEGATO AD UN CARRETTO SICILIANO - PASSANTI" |
“I mendicanti – informava il
“Giornale di Sicilia” del 4 gennaio 1945 - si sono moltiplicati con un
crescendo impressionante… Se ne vedono ovunque… spesso si tratta di gente
giovane, addirittura ragazzi… talvolta sono vecchi e vecchie… mamme smunte,
ridotte fisicamente ai minimi termini, e che pure devono sfamare un pargolo che
succhia da quella esistenza avvizzita…”.
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"UN CONTADINO AIUTA UN VITELLO AD ALLATTARSI" |
Nei giorni trascorsi da Patellani a Palermo un anno
dopo, la città mostra ancora tutte le ferite provocate dalla guerra. Il
fotografo documenterà nei suoi “fototesti” il freddo e la povertà sofferti in
strada da molti bambini; l’edilizia del centro storico sventrata dalle bombe ed
i carretti carichi di masserizie di famiglie che cercano ancora un alloggio; i
venditori ambulanti di poveri generi alimentari ed un pastore che sullo sfondo
di un muro sbrecciato aiuta un vitello a succhiare il latte da una mucca; una
classe di scolari – alcuni dei quali scalzi - in compagnia della propria insegnante.
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"UNA DONNA SI AFFACCIA DA UN TRAM IN CORSA" |
Patellani coglie il clima di povertà e l’incertezza
del vivere quotidiano anche negli scatti che ritraggono personaggi che
rappresentano le incognite del futuro e la precarietà dei momenti di svago: una
chiromante ed un gruppo di suonatori di strada.
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"CHIROMANTE" |
Altre fotografie, invece,
colgono situazioni che raccontano una Palermo che cerca di tornare città normale: persone che aspettano un autobus nei pressi di un'edicola - dinanzi il Teatro Massimo - o la balia che conduce un
passeggino lungo viale della Libertà, a poca distanza dall’Istituto Gonzaga.
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"DANZA POPOLARE ALL'APERTO. FOLLA AMMIRA I MUSICISTI ED IL DANZATORE" |
Infine, alcune immagini di Federico Patellani
sottolineano le tensioni politiche siciliane del periodo, fra spinte
indipendentistiche, richiami ad annessioni agli Stati Uniti ed ideologia
comunista.
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"DUE BAMBINI ACQUISTANO DOLCIUMI DA UN VENDITORE AMBULANTE" |
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"UNA DONNA ACQUISTA UNA BUSTA DI SEMI DA VENDITORE AMBULANTE" |
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