Volti e lavori di donne nell'isola del latifondo in quattro fotografie tratte dall'opera "Il Mediterraneo", edita da UTET nel 1922
"Il popolo siciliano serba, come pochi altri, gli antichi costumi, come mantiene la sua fierezza isolana ed una cotale gaiezza tradizionale.
Gli abitanti si raccolgono nelle città o in grosse borgate rurali, dove fuori dal palazzo baronale, qualche volta anche nelle splendide sale, mancano tutte, non dico le comodità, ma le cose più necessarie della vita moderna"
La Sicilia degli inizi dello scorso secolo ancora segnata dalla realtà del latifondo venne così descritta nel II volume dell'opera di Attilio Brunialti e Stefano Grande "Il Mediterraneo", edita da UTET nel 1922.
Il capitolo dedicato all'isola contiene numerose fotografie paesaggistiche e dei costumi locali; sono interessanti alcuni bozzetti che documentano la vita di personaggi della civiltà rurale, che all'epoca conducevano una vita lontana dai fasti urbani di Palermo o Catania.
ReportageSicilia ripropone quattro ritratti femminili, tutti ambientati in un contesto contadino: una donna ritratta a piedi nudi con in mano foglie di palma, una venditrice di latte di capra, una schiacciatrice di noci e tre portatrici di acqua.
La condizione femminile di quegli anni veniva così descritta dalla Guida Rossa del TCI del 1919:
"Nelle femmine, è caratteristico il gran numero della senza professione, quasi pari a quello della Sardegna e di gran lunga superiore a quello di molte altre regioni; forse tale altezza dipende da imperfetta comprensione della domanda fatta per il censimento ( del 1911 n.d.r ), ma è ad ogni modo indice di ristretta estensione del lavoro femminile, così nell'industria come nell'agricoltura; essa si riconnette anche con l'esiguo sviluppo dell'industria tessile nell'Isola..."
Nessun commento:
Posta un commento