"In Sicilia sono rimasto tre giorni.
Nessuno, almeno lo spero, vorrà ritenermi tanto sciocco se accogliendo un desiderio della 'Stuttgarter Zeitung', scrivo qualcosa su queste colonne, da volermi atteggiare a conoscitore della Sicilia.
Intanto il soggiorno mi ha chiarito questo: che mi varrà la pena di conoscere davvero la Sicilia, un giorno, e non soltanto nel suo passato.
Ad esso evidentemente la fantasia torna di continuo.
Risultato di tante e così varie considerazioni: non conosco plaga alcuna pregna di storia come la Sicilia.
Potrà sembrare espressione temeraria in bocca a chi viene da Roma, da un luogo cioè che attraverso duemila anni di storia ha dimostrato il più grande potere formativo politico e spirituale, ed è rimasto polo o centro anche in tempi di impotenza politica.
La storia di Sicilia possiede, se si può dirlo, un fascino particolare per quei cambiamenti di dominio a cui l'Isola è rimasta sempre esposta, per la sua posizione, per la sua fertilità: esca alle brame di conquista esterne e poi anche teatro di aspre lotte interne per il potere, tra città e città"
Theodor Heuss
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