lunedì 25 settembre 2017

UNA VEZZOSA ESCURSIONE FRA I TUMULTI DI STROMBOLI

In osservazione sulle pendici vulcaniche di Stromboli.
La fotografia venne pubblicata nel luglio del 1966
dalla rivista dell'ENIT "L'Italia"

"Anche nelle rare fasi di tranquillità, fermandosi un'ora, si può d'ordinario avere almeno lo spettacolo di soffiate di sabbia e lapilli che fanno grande impressione.
Ma normalmente, le esplosioni sono molto frequenti ( parecchie all'ora e non di rado parecchie al minuto ), caratterizzate dal lancio di abbondante materiale incandescente.
In tal caso conviene attendere il calare della notte.
Allora è veramente meraviglioso, indimenticabile, lo spettacolo della lava luminosa entro le diverse bocche eruttive, che si agita, ribolle, si gonfia, si lacera violentemente per la tensione dei gas, e esplode con cupi boati lanciando in alto miriadi di frammenti lavici incandescenti, di scorie infocate, di bombe roteanti, che ricadono sulla Sciara del Fuoco frantumandosi in mille schegge e precipitano, saltellando, inseguendosi, lacerandosi, sempre rosseggianti al mare tra tonfi ed alte colonne d'acqua..."

Per nulla impressionate da questa tumultuosa descrizione della Guida Rossa della Sicilia edita dal TCI nel 1953, le escursioniste salite sul cratere di Stromboli non rinunciarono al vezzo di due larghi cappelli in paglia: una protezione certo non appropriata ai potenziali rischi dell'escursione, ma capace di garantire eleganza durante il tour dell'isola.    


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