domenica 6 maggio 2018

QUANDO LA TARGA FLORIO SFIORAVA LE ROCCE DI SCILLATO

Umberto Maglioli su Lancia in gara
alla Targa Florio del 1953.
La fotografia riproposta da ReportageSicilia
illustrò un breve articolo del pilota di Biella
sulle pagine del "Programma Ufficiale"
della Targa del 1954.
Nella didascalia si legge:
"Maglioli passa sotto le rocce di Scillato"
Si disputa in queste ore la 102a Targa Florio.
Da decenni la sopravvivenza della "gara più antica del mondo" è ormai affidata alla versione per vetture da rally.
Le "prove speciali" percorrono solo in minima parte il circuito stradale tracciato da Vincenzo Florio nell'epoca d'oro della Targa, circostanza determinata pure dall'impraticabilità dell'originario anello d'asfalto.
Le frane - favorite da anni di scarsa manutenzione delle strade - rendono improponibile il riutilizzo dei 72 chilometri del "piccolo Circuito": un dissesto che pesa anche sulla ordinaria viabilità tra molti comuni delle Madonie.
Di quel tracciato della Targa Florio rimangono allora i ricordi dei piloti più anziani, o di quelli nel frattempo scomparsi da tempo, come Umberto Maglioli.
Nel "Programma Ufficiale" della 38a edizione della gara, disputata il 30 maggio del 1954, il pilota biellese - vincitore su Lancia dell'edizione dell'anno precedente - così celebrò il circuito delle Madonie:

"Ritornare alla Targa Florio che mi ha visto vincitore lo scorso anno è per me motivo di somma gioia e di particolare orgoglio.
La Targa non può che invogliare all'ardimento e suscitare passione nei giovani e nostalgia negli anziani del volante.
E' una vera gemma incastonata nel serto delle manifestazioni internazionali: il suo percorso snodantesi in curve e controcurve con un 'misto' ineguagliabile richiede una preparazione accuratissima ed una prestazione fra le più impegnative..."

Nessun commento:

Posta un commento