Le biciclette di Piraino,nel messinese. Fotografie Ernesto Oliva-ReportageSicilia |
Si salgono i gradini tra silenziose case in pietra con giardini verdi di rigogliose piante grasse e fiori dalle tonalità accese: un piccolo universo urbano dove la percezione dello scorrere del tempo è ancora affidata al naturale sorgere e tramontare del sole.
La parte alta del paese messinese di Piraino - quasi a picco sulla distesa di mare che lo separa dalle isole Eolie - ha la stessa forza di attrazione di un fossile di conchiglia perfettamente incastonato su una roccia; in questo luogo le tracce della presenza quotidiana dell'uomo sono complementari alle forme di un paesaggio poco o nulla cambiato nei secoli.
Il labirintico cammino sui gradini che conducono da una casa all'altra si ferma ai piedi di un'alta torre che anche qui - come in altre parti della Sicilia - non è sfuggita alla romantica denominazione di "saracena".
Al suo fianco, su una terrazza arredata con oggetti frutto di un recupero collettivo - panchine di assi di legno, innaffiatoi in ferro, vasi crepati in coccio pesto, attrezzi per il lavoro agricolo in disuso - qualcuno ha trasformato due vecchie biciclette in un'installazione di arte contemporanea all'aperto.
Esposte da anni ai raggi del sole ed all'azione delle intemperie, sono diventate sculture inamovibili di metallo arrugginito e gomma rinsecchita; e questa trasformazione in fossili della meccanica umana fa ora di queste biciclette parte integrante dello storico paesaggio di Piraino.
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