giovedì 10 ottobre 2019

I "PICCIOTTI" DEL FESTIVAL POP 1970

Ragazzi palermitani
al "Palermo Festival Pop 70".
Le fotografie riproposte da ReportageSicilia
vennero pubblicate dalla rivista "Il Mediterraneo",
opera citata

Insieme alle edizioni mondiali della Targa Florio che, tra la fine degli anni Sessanta ed il 1973 richiamarono nelle Madonie un popolo di appassionati, il "Palermo Pop Festival 1970" è l'evento oggi maggiormente impresso nella memoria collettiva dei palermitani che a suo tempo ebbero la ventura di parteciparvi.
Di tanto in tanto, la ricerca di ReportageSicilia - già testimoniata da un paio di post fra i più letti del blog - recupera articoli ed immagini che allora raccontarono il successo del Festival.
Ad incrementare la memoria del clima di quell'avvenimento - cui il musicista Carlo Loffredo ha fornito una gustosa descrizione in "Billie Holiday che palle!" ( Coniglio Editore, 2008 ) - contribuiscono ora alcune fotografie pubblicate dalla rivista "Il Mediterraneo" ( Camera di Commercio di Palermo ) nell'agosto del 1970.



Ad accompagnare le immagini non firmate riproposte da ReportageSicilia, un lungo testo anch'esso anonimo ricorda alcuni aspetti di una manifestazione destinata ad esaurire la sua energia musicale e di costume proprio al termine dell'indimenticata prima edizione:  

"I quattro giorni di 'Palermo Pop 70' sono stati paragonati alla kermesse dell'isola di Wight o di Woodstock, un'occasione di incontro della gioventù hippy, desiderosa di ascoltare buona musica e di estraniarsi dai riti e dalle banalità della vita corrente.
Lo accostamento è stato certamente esagerato, ma non c'è dubbio che la manifestazione si è conclusa con un bilancio sostanzialmente in attivo: è stata originale sul piano del costume, ed ha fornito l'opportunità di ascoltare buona musica.
Le 'quattro giornate' sono state quelle comprese fra il 16 ed il 19 luglio, il luogo prescelto per gli spettacoli lo stadio della Favorita.
Gli organizzatori hanno adottato opportunamente la formula del biglietto a prezzo unico e quasi popolare ( 1000 lire ).
Poi, in realtà, è capitato che a mezzanotte venissero aperte le porte e una massa di giovanissimi, che aveva atteso pazientemente, come è tradizione delle partite di calcio, si riversava dentro, invadendo il prato erboso del terreno di gioco.
L'incasso è stato perciò minore del previsto e di quanto era possibile.
La cornice in cui è svolta la manifestazione, ha costituito uno spettacolo nello spettacolo.



Accanto agli hippy venuta dal Club Mediterranèe di Cefalù o arrivati da altre zone d'Italia in cui erano in vacanza, migliaia di ragazzi palermitani, specialmente dei quartieri popolari, hanno indossato abiti incredibili, riuscendo in qualche occasione a darla a bere.
Qualcuno, infatti, li ha scambiati davvero per hippy, magari con la marijuana nascosta in una piega dei pantaloni.
Ci ha creduto in un certo senso anche la polizia, che ha organizzato un servizio d'ordine massiccio, come se da un momento all'altro dovesse scoppiare la rivoluzione.
Invece tutto è andato liscio, tranne la estemporanea esibizione del cantante inglese Arthur Brown che si è spogliato nudo, per interpretare meglio il suo successo, 'Fire', ed è finito dritto all'Ucciardone, sotto l'accusa di atti di libidine e atti osceni in luogo pubblico.
L'altro piccolo incidente, per cui sono stati arrestati cinque giovani, è una conseguenza dell'esibizione di Brown: i ragazzi, infatti, sventolavano all'interno della Favorita un cartellone nel quale era dipinto un poliziotto in ginocchio davanti ad Arthur Brown  e in posizione non proprio ortodossa.
Se si escludono questi due episodi, che hanno creato in qualche modo un'atmosfera simile alle grandi kermesse dell'isola di Wight, 'Palermo Pop 70' è stata solo un'occasione per ascoltare buona musica.
Orchestre come quelle di Duke Ellington e Kenny Clarke, cantanti come Aretha Franklin, Johnny Hallyday, Elza Soares, musicisti di valore come Albert Nicholas, René Thomas, Tony Scott, per non parlare che dei migliori, a Palermo non si riesce a vederli nemmeno uno per volta, figurarsi tutti insieme.


La celeberrima esibizione
del cantante Arthur Brown,
terminata con il discusso arresto
per atti di libidine

Il bilancio della manifestazione, insomma, si può considerare sostanzialmente positivo, e suscettibile di miglioramento in futuro.
La pretesa di trasformare Palermo in una capitale del 'pop' sembra eccessiva, ma non c'è dubbio che se la manifestazione fosse ripetuta e perfezionata, si potrebbe sperare in un afflusso turistico che per l'edizione 1970 non c'è stato.
Come veicolo di pubblicità, però, ha funzionato benissimo: nel bene e nel male ne hanno parlato i giornali di mezzo mondo, che alla manifestazione hanno dedicato ampi servizi.
Ed è anche questa una maniera - e tra le migliori - di propagandare all'estero il nome di Palermo, frequentemente citata, ma solo per questioni di mafia"
  

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