giovedì 30 giugno 2022

PANTALICA, IL LUOGO DELLA RIFLESSIONE SULLA PREISTORIA DEI SICILIANI

Parte delle migliaia
di tombe a grotticelle
della necropoli siracusana di Pantalica.
Fotografia attribuita a Palazzolo,
opera citata nel post


"Nel viaggio avventuroso che facciamo tra la vita e la morte - ha scritto il giornalista e saggista netino Corrado Sofia nel saggio "Perché Pantalica" ( in "Sicilia", dicembre 1980, Assessorato regionale al turismo ) - Pantalica è la stazione ideale per fermarsi un momento a riflettere. Offre il quadro spettacolare della Sicilia più antica, la Sicilia di tremila anni addietro: può diventare in questa valle di pietre una pietra di paragone. Un terreno di analisi della salvaguardia dell'ambiente, il luogo adatto per una discussione che non dovrebbe essere occasionale o limitata agli studiosi di archeologia, ma illuminare e coinvolgere tutta la gente dell'isola, e anche al di là dei confini.


 

Perché Pantalica e non Tindari, Segesta, Erice o Selinunte? Perché Pantalica è un sito emblematico, o almeno ha i presupposti per diventarlo, consente di approfondire le ricerche sulla nostra origine, permette di esaminare gli assillanti problemi dell'avvenire. Dentro quelle nicchie, scavate ad alveare, è custodita la storia, anzi la preistoria, dei nostri antenati. Quello che per i Toscani rappresentano le tombe di Tarquinia e Cerveteri, e per gli Egiziani gli ipogei di Saqqara e di Luxor, per gli abitanti della Sicilia si racchiude in queste lontane finestre aperte sul passato..." 


 

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