lunedì 3 ottobre 2022

LA "SELVATICA ED AVVINCENTE" PORTICELLO IN UNA FOTOGRAFIA DI ENZO GATTI

Pescatori a Porticello.
Fotografia di Enzo Gatti,
opera citata nel post


"La litoranea che vi giunge serpeggia sulla convulsa scogliera dell'Aspra, in un paesaggio marino selvaggio ed avvincente, tra i più belli dell'isola. Da questo porticciolo si scorge la punta di Solanto dominata dal castello; a ridosso, su di un colle, sono i resti della fenicia Solunto"

La descrizione di un giovane Giuseppe Bellafiore - futuro storico dell'arte e divulgatore del patrimonio architettonico  siciliano - risale al 1956. Il testo servì da didascalia alla fotografia di Porticello riproposta da ReportageSicilia e pubblicata all'epoca dal fascicolo "Visioni di Palermo", edito dall'Istituto Geografico De Agostini di Novara. Lo scatto - realizzato da Enzo Gatti - ed il testo di Bellafiore che lo illustrò sono oggi l'ennesima testimonianza della perduta bellezza patita negli ultimi decenni da tanti "selvaggi ed avvincenti" ambienti costieri siciliani. Nella fotografia di Gatti, Porticello mostra l'innocenza di un paesaggio circostante che si svolge per chilometri senza l'invasiva e soffocante cortina edilizia di cemento che oggi, dopo Termini Imerese, diventa incancellabile sfregio di una rugginosa e spettrale area industriale. Spiccano, nell'immagine, le figure di una decina di pescatori di Porticello; alcuni in posa, altri concentrati sulle fatiche di un lavoro che comporta i rischi propri di ogni attività svolta giornalmente - e specie la notte - in mare. 



Appena due anni prima della pubblicazione della fotografia - nel novembre del 1954 - una violenta mareggiata aveva spazzato il porticciolo, affondando i pescherecci "Sant'Antonio", "Immacolata Concezione" e "Santa Rosalia". Altre due imbarcazioni subirono gravi danni, così pure la nuova diga in costruzione allo scopo di limitare appunto le conseguenze del mare ingrossato. Peggio era andata nell'aprile del 1933; decine di barche di Porticello furono allora sorprese al largo dal mare in burrasca. Un rimorchiatore partito da Palermo riuscì a salvarne quattro, trainandole in porto. Il piroscafo svedese "Scandinavia" salvò nove pescatori prossimi all'affondamento a tre miglia a largo di Lipari; altre barche da pesca riuscirono fortunosamente a riparare nei porti di Termini Imerese, Cefalù e Patti



I sopravvissuti alla furia del mare tornarono a Porticello in treno, quando già numerose famiglie non speravano nella loro salvezza: vicende sbiadite dal trascorrere del tempo, come è sbiadito ai nostri giorni il ricordo della Porticello fissato grazie alla fotografia di Enzo Gatti.       

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