Un carro-botte per la distribuzione di acqua nella Sicilia degli anni Cinquanta dello scorso secolo. Opera citata nel post |
Ancora nel 2023 - e specie in estate - il rifornimento di acqua da pozzi privati è una necessità per non pochi siciliani. Oggi la vendita è affidata agli autisti di camion-cisterna che hanno preso il posto dei vecchi carri-botte. Nella fotografia riproposta da ReportageSicilia - tratta dalla rivista "Mediterraneo" pubblicata nel maggio del 1973 dalla Camera di Commercio di Palermo - un carro-botte espone le tariffe per il riempimento di tre diversi tradizionali tipi di contenitori di acqua: il lemmo, la quartara e la lancella. Il primo - spiega Vincenzo Nicotra in "Dizionario del dialetto siciliano" ( Stabilimento Tipografico Bellini, Catania, 1883 ) - è una "catinella grande, assai larga nel lembo superiore, e stretta alla base, di terra cotta invetriata ad uso di lavare stoviglie e simili". Riguardo le definizioni di quartara e lancella, viene in aiuto il "Repertorio dell'artigianato siciliano" ( a cura di Vittorio Fagone, Salvatore Sciascia editore, Caltanissetta-Roma, 1966 ):
"Le quartare, come genericamente vengono chiamati i recipienti per la conservazione dell'acqua, vengono fabbricate al tornio con semplice antichissimo procedimento su misure e forme che ripetono modelli tradizionali. Una ricca varietà di forme è però osservabile tra le quartare delle varie zone siciliane in corrispondenza di diversi sviluppi culturali ma anche per le singole necessità; le quartare vere e proprie sono destinate alle grandi provviste di acqua per uso domestico. I recipienti destinati al trasporto dell'acqua a dorso di mulo - lancedda - hanno il collo molto alto e la base stretta, in modo da evitare che durante il trasporto l'acqua si versi..."
Nessun commento:
Posta un commento