martedì 14 novembre 2023

IL RICORDO DEGLI OPERAI MORTI UN SECOLO FA NELLA COSTRUZIONE DELLA DIGA DI PIANA

La lista degli operai
morti nella costruzione della diga
di Piana degli Albanesi.
Ad eccezione della seconda,
le fotografie del post sono
di Ernesto Oliva-ReportageSicilia


Nel 1920, la costruzione della diga di Piana degli Albanesi - terminata nel 1923, un secolo fa - fu una delle grandi opere edili compiute nel palermitano. La diga, eseguita dalla Società Generale Elettrica della Sicilia e destinata a sbarrare il bacino dell'alto Belice, venne realizzata con un rivestimento a monte in cemento blindato. L'altezza raggiunse i 36 metri; la lunghezza si estese a 260; alla base, l'imponente struttura ebbe uno spessore di 67 metri. Il bacino di Piana degli Albanesi, lungo circa 4 chilometri e largo uno, fu all'epoca capace di contenere una ventina di milioni di metri cubi di acqua. Un canale lungo 13 chilometri li convogliava verso una vasca di carico con una portata di circa 50.000 metri cubi dalla quale iniziava una galleria forzata lunga 800 metri, cui faceva seguito una condotta estesa altri 943 metri. 

La diga al termine dei lavori.
Fotografia tratta dall'opera
"Sicilia", edita nel 1933
dal Touring Club Milano


In anni in cui le misure di sicurezza sul lavoro erano assai relative, il cantiere della diga fu teatro di numerosi incidenti mortali per gli operai, non tutti ufficialmente dichiarati o classificati come veri e propri infortuni sul lavoro. Partendo da una relazione tecnica redatta dalla Società Elettrica della Sicilia un anno dopo la conclusione dell'opera e dalla consultazione dei giornali dell'epoca, lo storico Francesco Petrotta ha dato un nome ed un cognome a dieci dei 12 operai morti nei cantieri di Piana degli Albanesi. Le due vittime non identificate morirono probabilmente a Palermo, nella frazione di Falsomiele, durante la costruzione di una centrale elettrica e di una condotta. 



Un altro nome - quello di Nicolò Criscione, impiegato della Società, originario di Santa Cristina Gela - identifica un custode del cantiere che fu invece ucciso dalla mafia della zona, puntuale anche allora ad imporre la propria ingerenza nella costruzione della diga. La ricerca di Petrotta - promotore dell'Associazione "Portella della Ginestra", che tramanda la memoria dell'eccidio compiuto a poca distanza dalla diga il primo maggio del 1947 - ha individuato alcuni dei luoghi di origine degli operai morti nei cantieri: Piana degli Albanesi, Palermo, Casteltermini, Monza, Belluno e Chieti. Dallo scorso 7 novembre, una targa in metallo posizionata sulla cancellata d'ingresso del bacino di Piana degli Albanesi ricorda quelle vittime di un secolo fa. 






E' un tributo che rimanda all'attualità della crescente frequenza degli incidenti mortali sul lavoro in Sicilia: secondo i dati dell'Inail, 24 nei primi 5 mesi del 2023, il 20 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2022.

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