| "Matusalemme", l'ulivo monumentale nelle campagne di San Mauro Castelverde. Fotografia Ernesto Oliva-ReportageSicilia© |
Antica terra di uliveti quella di San Mauro Castelverde, delle varietà "Giarraffa" ( detta anche "Cefalutana" e "Ciocca" ) e della negletta "Crastu" ( "Pizzulidda" ), che cresce bene in terreni poveri e che possiede un'altissima percentuale di polifenoli. Il paesaggio agricolo in questo comprensorio delle Madonie si presenta molto ricco di uliveti soprattutto nelle contrade Borrello, Carsa, Botindari e Scala; ed è in quella di contrada Mallìa che si impone su tutti gli altri ulivi quello millenario conosciuto a San Mauro Castelverde con il nome di "Matusalemme". Si tratta di una pianta alta oltre 22 metri, cresciuta in una vallata dove scorre il fiume Pollina e sopravvissuta in tempi passati - pare - ad un incendio. Studi condotti dall'Università di Palermo ne hanno stimato un'età prossima ai 1.800 anni. Custode di quest'albero monumentale è l'olivicoltore locale Giuseppe Giaimo, che pochi anni fa scongiurò il rischio che "Matusalemme" venisse estirpato per ricavarne legna da ardere.
Proprio a San Mauro Castelverde è stato recentemente istituita all'interno dell'ex complesso monastico della Badìa una singolare "Banca dell'Olio delle Madonie": un luogo dove si conservano decine di bottiglie di olio di produttori madoniti, e che aspira a diventare una struttura da destinare allo studio ed alla promozione della coltura olearia siciliana. Le Madonie, del resto, hanno avuto un ruolo storico nella diffusione degli ulivi nell'Isola. Nel corso del XV secolo la famiglia dei Ventimiglia ne favorì la coltivazione nei propri feudi, permettendo ai contadini di impiantarli, diventando proprietari delle sole piante.
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