giovedì 20 marzo 2008

BEATI PAOLI, IL GIOCO DI ZULLINO


Una troupe RAI di 'Voyager' sta realizzando a Palermo un documentario sui luoghi dei Beati Paoli, la setta di 'giustizieri' celebrata dal romanzo d'appendice di Luigi Natoli.

In semplice spirito di collaborazione professionale, ho fornito al regista della produzione parte del materiale documentario in mio possesso sull'argomento.

Mi è stata così offerta l'occasione di riaprire le pagine del libro inchiesta 'Guida ai misteri ed ai piaceri di Palermo', scritto dal giornalista Pietro Zullino ed edito da 'Sugar Editore & C' nel 1973.

Il libro di Zullino, cronista 'vecchio stampo', allora firma di punta del settimanale 'Epoca', è ancor oggi un esempio di cosa significhi approfondire una notizia od una storia partendo dal riscontro reale dei fatti.

I Beati Paoli di Zullino diventano così una divertita ma vivida narrazione di un pezzo di cultura popolare siciliana, destinata forse a prossima scomparsa; non a caso, se chiedete oggi ad un giovane palermitano notizie sui Beati Paoli rischiate di ricevere indicazioni relative ad una nota pizzeria del centro storico ( la furbizia del commerciante, in questo caso, denota l'assenza di qualsiasi copyright, con buona pace di Natoli... ) .



"BEATI PAOLI? NULLA SO"

di Pietro Zullino

Sul portone c'è scritto proprio così: "antica sede dei Beati Paoli". E siete davanti al numero 45 della via omonima, nel più profondo cuore di Palermo: il quartiere del Capo, popolarissimo, brulicante, tutto vicoli, panni stesi e sporcizia.

Il grosso mercato che vi risiede da più di mille anni testimonia che si formò in età araba.

Qui il fiumicello Papireto sfociava in stagni malsani come il Denisinni.

Cronaca, leggende ed archeologia assicurano che il sottosuolo del Capo è percorso da una ragnatela di gallerie che una volta avevano molti sbocchi ed i più impensati. I Beati Paoli le conoscevano tutte ed erano imprendibili, come si legge nel celebre romanzo-polpettone di Luigi Natoli, scrittore che però dimostra una conoscenza dei luoghi davvero meticolosa.

Ed eccovi al cospetto della loro "antica sede": già, ma dov'è? Entrati nel portone dovete fermarvi; la porta di una rimessa vi sbarra il cammino. Notate il pavimento convaco: evidentemente poggia su un vuoto; la caverna sotterranea, descritta dal marchese di Villabianca dev'esserci davvero. Ma pare che gli ingressi siano ormai ostruiti.

Date un'occhiata al resto del vecchissimo fabbricato salendo la tortuosa scala che vedete a sinistra: tutti gli appartamenti risultano abitati, qua dentro si vive proprio come al tempo dei Beati Paoli.

C'è un medico, ci sono degli impiegati, dei professionisti: quale forza misteriosa riesce a trattenerli in questo luogo veramente pieno di merda? In mezzo a questi cortiletti nauseanti, a questi tettucci cadenti?

Il droghiere al numero 43 ( ha letto il romanzo di Natoli, che è senz'altro l'epopea dei panormiti ) dice: "Beati Paoli? Conosco. Ma circa l'ingresso alla grotta nulla so". Un altro bottegaio: "Agli abitanti della casa deve domandare. Specialmente al medico, ma di mattina non c'è. Oppure al dottore Rosselli, che però sta quasi sempre a Milano".

A questo punto la ricerca del sotterraneo descritta dal Villabianca diventa un gioco, una scommessa.

Vi informano che c'è un passaggio segreto dalla chiesa di santa Maruzza, nella piazzetta accanto, a due passi. Ma santa Maruzza è chiusa, sbarrata, fuori servizio, l'ingresso è affogato da cataste di legno. Un vecchio prete ha le chiavi e sa, ma è malato, anzi è morto. C'è un ragazzo che due anni fa andò giù, per tremila lire vi porterebbe, ma adesso è militare, anzi è sposato, anzi lavora a Torino.

"Ma lei chi è, scusi? Perchè ci interessa tanto? E' l'ingegnere del Comune?". Duecentocinquant'anni dopo i Beati Paoli sono ancora difesi da un impalpabile velo di omertà. Divertitevi a bucarlo.

2 commenti:

  1. La forza dell'immaginario che rimodella la storia, che torna a vivere con un'altra anima e un'altra sembianza...

    RispondiElimina
  2. CHIEDETELO A MASSIMO CIANCIMINO, LUI PORTAVA I PIZZINI A CORIOLANO DELLA FLORESTA ED ANDO' A BALIA DALLA VECCHIA DELL'ACETO!

    RispondiElimina