Uno dei libri più belli in mio possesso di cose e di persone della Sicilia è ‘Due ruote’, un saggio pubblicato da Eugenio Maria Falcone http://www.falconeriuniti.it/ nell’aprile del 2007. E’ un lavoro che racconta l’arte del carretto isolano a Bagheria, grazie alle splendide fotografie in bianco e nero realizzate una trentina di anni fa da Paolo Di Salvo.
Fotografo ‘dilettante’, Di Salvo – già accreditato del ruolo di ‘fotografo di scena’ nel documentario ‘Il carretto’, realizzato da un giovane Peppuccio Tornatore - scelse di ritrarre gli anziani maestri artigiani bagheresi nelle loro botteghe: il maniscalco Giuseppe Sottile, il carradore Giovanni Accomando, l’intagliatore Peppino Gagliardo ed il pittore Onofrio Ducato.
Quest’ultimo ha fatto parte di una famiglia di pittori di carretti attiva a Bagheria dal 1893, grazie all’arte di Michele Ducato, poi tramandata ai figli Giovanni, Minico, Onofrio e Peppino; la loro fu un’arte vera, capace pure di formare Renato Guttuso, che secondo una tradizione orale mai comprovata esercitò la sua prima pittura sui ‘masciddari’ e sui ‘tavulazzi’ dei carretti decorati dai Ducato.
Proprio Peppino – l’ultimo dei fratelli ancora in vita - è morto qualche giorno fa http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/02/05/news/addio_a_ducato_l_ultimo_pittore_di_carretti_siciliani-29367433/. La sua scomparsa rappresenta la perdita di un altro pezzo di storia dell’arte popolare siciliana, basata su un estro artigianale e su conoscenze tecniche oggi sempre più destinate ad essere cancellate dalla memoria culturale dell’isola.
Leggendo la notizia della morte dell’ultimo dei fratelli Ducato, ho pensato di postare su REPORTAGESICILIA alcune di quelle fotografie scattate da Paolo Di Salvo nella bottega bagherese di Onofrio, in via del Cavaliere: attraverso il bianco e nero di queste immagini – scriveva allora Dora Favatella Lo Cascio nella prefazione di ‘Due ruote’ – “l’obiettivo assume il ruolo di difensore della qualità e della dignità del mestiere… mentre la luce è intensamente raccolta sulla magia del lavoro che si viene sostanziando. Le immagini, per lungo tempo conservate, di Paolo Di Salvo ci restituiscono un’altra tessera di quel mosaico che è la nostra vita”
Fotografo ‘dilettante’, Di Salvo – già accreditato del ruolo di ‘fotografo di scena’ nel documentario ‘Il carretto’, realizzato da un giovane Peppuccio Tornatore - scelse di ritrarre gli anziani maestri artigiani bagheresi nelle loro botteghe: il maniscalco Giuseppe Sottile, il carradore Giovanni Accomando, l’intagliatore Peppino Gagliardo ed il pittore Onofrio Ducato.
L'obiettivo di Di Salvo, scriveva nella prefazione del saggio 'Due ruote', Dora Favatella Lo Cascio, "assume il ruolo di difensore della qualità e della dignità del mestiere..." |
Quest’ultimo ha fatto parte di una famiglia di pittori di carretti attiva a Bagheria dal 1893, grazie all’arte di Michele Ducato, poi tramandata ai figli Giovanni, Minico, Onofrio e Peppino; la loro fu un’arte vera, capace pure di formare Renato Guttuso, che secondo una tradizione orale mai comprovata esercitò la sua prima pittura sui ‘masciddari’ e sui ‘tavulazzi’ dei carretti decorati dai Ducato.
Proprio Peppino – l’ultimo dei fratelli ancora in vita - è morto qualche giorno fa http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/02/05/news/addio_a_ducato_l_ultimo_pittore_di_carretti_siciliani-29367433/. La sua scomparsa rappresenta la perdita di un altro pezzo di storia dell’arte popolare siciliana, basata su un estro artigianale e su conoscenze tecniche oggi sempre più destinate ad essere cancellate dalla memoria culturale dell’isola.
Leggendo la notizia della morte dell’ultimo dei fratelli Ducato, ho pensato di postare su REPORTAGESICILIA alcune di quelle fotografie scattate da Paolo Di Salvo nella bottega bagherese di Onofrio, in via del Cavaliere: attraverso il bianco e nero di queste immagini – scriveva allora Dora Favatella Lo Cascio nella prefazione di ‘Due ruote’ – “l’obiettivo assume il ruolo di difensore della qualità e della dignità del mestiere… mentre la luce è intensamente raccolta sulla magia del lavoro che si viene sostanziando. Le immagini, per lungo tempo conservate, di Paolo Di Salvo ci restituiscono un’altra tessera di quel mosaico che è la nostra vita”
These men and there art I admire very much.
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