ReportageSicilia dedica spesso i suoi post a Cefalù.
Più volte, ha sottolineato lo stravolgimento subìto dal paesaggio e dall'architettura di uno dei luoghi isolani che più rappresenta le contraddizioni legate alle ragioni dello sviluppo del turismo.
Passeggiando lungo corso Ruggero - ad esempio - è oggi possibile imbattersi in negozi di souvenir che diffondono ad alto volume tarantelle pseudo-siciliane o che vendono magliette con la scritta "Sono stato nell'isola del Padrino".
Da questa Cefalù avvilente - capace ad esempio di generare qualche anno fa un residence-formicaio nella zona di Santa Lucia - viene allora voglia di scappare, chiedendosi perché mai le autorità locali abbiano concesso a commercianti e costruttori di intaccare con la paccottiglia e con l'edilizia d'assalto il decoro stesso della cittadina.
La fotografia riproposta da ReportageSicilia - realizzata da Josip Ciganovic e pubblicata nell'opera "Il folklore, tradizioni, vita e arti popolari", collana "Conosci l'Italia", edita dal TCI nel 1967 - restituisce l'immagine di una Cefalù non ancora intaccata dalle logiche devastatrici del turismo di massa.
Simili fotografie abbondano nell'iconografia della pubblicistica dei decenni passati, a dimostrazione che per lungo tempo questi luoghi hanno preservato il loro originario fascino.
In questo caso, la solitaria figura di un giovane seduto dinanzi ad un gruppo di barche svela la nuda presenza delle abitazioni dei pescatori, senza alcun sottofondo di finte tarantelle; e anche lo sfondo delle verdi colline ci riporta indietro nel tempo, quando Cefalù era un luogo non ancora sfregiato dal suo stesso sviluppo economico.
Grazie ancora per lo splendido e costante lavoro. Grazie anche per le bellissime foto, in particolare quelle di Ciganovic che ha la capacità di rendere morbido e rotondo il colore: é la luce di Sicilia, lo so...
RispondiEliminaGrazie per l'attenzione nei confronti del blog.
EliminaJosip Ciganovic ha avuto la fortuna di visitare la Sicilia in un periodo in cui il paesaggio dell'isola era appunto capace di offrire molti scorci dai toni rotondi e morbidi.
Sarebbe interessante recuperare gli archivi del fotografo di origini serbe, forse oggi conservati in Spagna: chissà quanti altri scatti sorprendenti dell'isola vi sono conservati.
ReportageSicilia