Soltanto un paio di anni fa uno scrupoloso funzionario si sarebbe finalmente accorto di quel vecchio album di carta marmorizzata abbandonato tra la polvere di un vecchio deposito sotterraneo di Palazzo Branciforte, sede palermitana della "Fondazione Sicilia".
L'esame del volume - la cui provenienza, sempre secondo quanto riferito a ReportageSicilia, risulta tuttora ignota - portò alla scoperta di decine di fogli color avorio arricchiti da 79 disegni di località siciliane eseguiti a grafite, inchiostro, penna ed acquarello.
Il porto di Palermo, e, nei successivi tre disegni, le vedute di Isola delle Femmine e della costa di Cefalù |
Il disegnatore aveva raccolto le sue vedute complete di didascalie su due taccuini di dimensioni diverse e ne aveva incollato le pagine all'album, praticandovi con le forbici delle "finestre": agli occhi dei dirigenti della "Fondazione Sicilia" si scoprirono vecchi paesaggi delle campagne agrigentine e catanesi, della costa palermitana e messinese, di castelli nisseni, di alberi secolari nella zona etnea e delle antichità siracusane.
Alcune didascalie rivelarono l'autore di quelle miniature: Spencer Joshua Alwyne Compton ( 1790-1851 ), inglese, secondo marchese di Northampton, geologo, archeologo, poeta e presidente della Geological Society dal 1820 al 1822 e della Royal Society for the Improvement of Natural Knowledge dal 1838 al 1848.
Dopo il casuale ritrovamento, l'album di Lord Compton - che visse in Italia, prevalentemente a Roma, dal 1821 al 1830 - è stato affidato al restauro degli specialisti dell'Istituto Nazionale della Grafica.
Rovine nelle campagne di Partinico, e, sotto, il castello di Alcamo |
Tornato in perfette condizioni nelle mani della "Fondazione Sicilia", il volume non è stato ancora riassemblato: i 79 disegni sono infatti ora esposti sino al 30 novembre nella sede di Palazzo Poli, a Roma; in seguito - a partire dal 13 dicembre e sino al 23 febbraio del 2014 - le vedute siciliane di Lord Compton ritorneranno in mostra all'interno di Palazzo Branciforte.
Uno studio sul marchese di Northampton ha rivelato che i disegni isolani furono il frutto di un viaggio di 7 mesi compiuto in Sicilia nel 1823, ospite di altri notabili inglesi residenti nell'isola o di aristocratici siciliani.
Il gentiluomo inglese, sbarcato al porto di Palermo, percorse con certezza il parco della Favorita, visitò l'Orto Botanico, la villa Villarosa a Bagheria, monte Pellegrino ed Altofonte, Sferracavallo, Partinico, Alcamo, Segesta, Marsala, Selinunte, Sciacca, Agrigento, Caltanissetta, Piazza Armerina, Caltagirone, Biscari ( l'odierna Acate ), Ragusa, Noto, Siracusa, Catania, l'Etna, Acitrezza, Giarre, Giardini Naxos, Taormina, Messina, Oliveri, Tindari, Patti, Brolo, Caronia, Cefalù, Termini Imerese, Trabia e Bagheria.
I soggetti preferiti da Lord Compton furono spesso gli alberi d'alto fusto, e, nella costa ionica della Sicilia, le rocce basaltiche tipiche della regione etnea.
Un ponte lungo la strada fra Sciacca e Selinunte. Sotto, una veduta della zona archeologica selinuntina |
Il gentiluomo inglese, sbarcato al porto di Palermo, percorse con certezza il parco della Favorita, visitò l'Orto Botanico, la villa Villarosa a Bagheria, monte Pellegrino ed Altofonte, Sferracavallo, Partinico, Alcamo, Segesta, Marsala, Selinunte, Sciacca, Agrigento, Caltanissetta, Piazza Armerina, Caltagirone, Biscari ( l'odierna Acate ), Ragusa, Noto, Siracusa, Catania, l'Etna, Acitrezza, Giarre, Giardini Naxos, Taormina, Messina, Oliveri, Tindari, Patti, Brolo, Caronia, Cefalù, Termini Imerese, Trabia e Bagheria.
I soggetti preferiti da Lord Compton furono spesso gli alberi d'alto fusto, e, nella costa ionica della Sicilia, le rocce basaltiche tipiche della regione etnea.
Le campagne di Bronte e, sotto, una veduta di alberi nella zona etnea |
Quel lungo viaggio si legò alla consuetudine dei Grand Tour in voga fra studiosi, letterati ed artisti soprattutto inglesi ( in gran parte legati alla massoneria ) fra Settecento ed Ottocento.
Come ha scritto Rita Bernini nel volume che illustra la mostra - "Viaggio in Sicilia - Il taccuino di Spencer Joshua Alwyne Compton" ( edito da SilvanaEditoriale ) - "la presenza di viaggiatori e residenti inglesi in Sicilia dal primo decennio dell'Ottocento si era incrementata, soprattutto negli anni in cui Ferdinando di Borbone venne cacciato da Napoli dall'esercito napoleonico e si rifugiò nell'isola sotto la protezione della flotta e dell'esercito britannico ( 1806-1812 ), restando lì per quasi dieci anni, disinteressandosi delle questioni politiche.
Lord William Bentinck, governatore di Sicilia, ministro plenipotenziario e comandante delle truppe britanniche dal 1811, accordatosi con i nobili siciliani, spinse politicamente il sovrano Borbone a promulgare nel 1812 una costituzione modellata su quella inglese, e malgrado la sua brevissima durata, almeno fino all'Unità d'Italia i siciliani combatterono per ristabilirla e per la propria autonomia, sempre supportati dagli inglesi, desiderosi di mantenere una certa influenza in una zona che consideravano strategica militarmente e commercialmente per il controllo del Mediterraneo".
I disegni ritrovati di Lord Compton restituiscono l'immagine di una Sicilia oggi ovviemente scomparsa ed in cui il disegnatore - come scrive Attilio Brilli - "si sente attratto dall'irriducibilità delle differenze ambientali, storiche, etniche, naturalistiche dei paesi visitati, e dinanzi alle inattese emergenze sublimi o pittoresche dei paesaggi, predilette dall'estetica romantica in opposizione al gusto dell'uniforme e del generico, è il sentimento, più che la ragione, a vibrare".
Lord William Bentinck, governatore di Sicilia, ministro plenipotenziario e comandante delle truppe britanniche dal 1811, accordatosi con i nobili siciliani, spinse politicamente il sovrano Borbone a promulgare nel 1812 una costituzione modellata su quella inglese, e malgrado la sua brevissima durata, almeno fino all'Unità d'Italia i siciliani combatterono per ristabilirla e per la propria autonomia, sempre supportati dagli inglesi, desiderosi di mantenere una certa influenza in una zona che consideravano strategica militarmente e commercialmente per il controllo del Mediterraneo".
L'album che raccoglie le vedute siciliane di Lord Compton prima del restauro, eseguito a Roma dall'Istituto Nazionale della Grafica |
I disegni ritrovati di Lord Compton restituiscono l'immagine di una Sicilia oggi ovviemente scomparsa ed in cui il disegnatore - come scrive Attilio Brilli - "si sente attratto dall'irriducibilità delle differenze ambientali, storiche, etniche, naturalistiche dei paesi visitati, e dinanzi alle inattese emergenze sublimi o pittoresche dei paesaggi, predilette dall'estetica romantica in opposizione al gusto dell'uniforme e del generico, è il sentimento, più che la ragione, a vibrare".
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