lunedì 3 agosto 2015

IMMAGINI DI LIPARI DI PATRICE MOLINARD

Pubblicate in Francia nel 1956, due fotografie in bianco e nero documentano scene di vita quotidiana nella più grande delle isole Eolie

  
Le due fotografie riproposte da ReportageSicilia vennero scattate a Lipari da Patrice Molinard e pubblicate nel 1957 nell'opera "La Sicile", edita a Parigi nel 1956 da Del Duca per la collana "Couleurs du Monde", con testi di Jean-Louis Vaudoyer.
La prima ritrae uno scorcio del porto; la seconda la chiesa dell'Annunziata, a metà strada del monte Sant'Angelo.
Le immagini di Molinard testimoniano la vita quotidiana delle maggiore fra le isole Eolie negli anni in cui l'arcipelago stava iniziando ad ospitare i primi flussi turistici, soprattutto stranieri.
Nel 1962, Gino Cerrito avrebbe così raccontato l'evoluzione demografica durante tre secoli a Lipari e nelle altre isole:   

"Finito il periodo delle depredazioni piratesche, alla fine del secolo XVII, Lipari accolse popolazioni calabresi e campane in gran numero; e queste ripresero e incrementarono le coltivazioni nelle varie isole e ristabilirono le relazioni commerciali con Napoli e la Sicilia.
Nei secoli seguenti le vicende di Lipari sono quelle della Sicilia e, in modo particolare, della provincia di Messina, alla quale venne assegnata nel periodo borbonico.
Costituitosi poi il regno d'Italia, l'arcipelago vide rifiorire la sua economia, mediante la valorizzazione del suo materiale vulcanico ( particolarmente della pomice di cui è ricco il versante nord-orientale dell'isola di Lipari ) e della sua posizione come scalo marittimo.
Questi progressi notevoli ebbero ripercussioni sulla popolazione, che da 15.300 abitanti nel 1850, passava a 19.130 nel 1861 e a 22.840 nel 1881.


Sennonché, questo straordinario aumento della popolazione in isole fondamentalmente povere non giovò all'economia dell'arcipelago: sia perché comportò un ulteriore polverizzazione della proprietà rurale, sia perché intorno al 1880 Lipari non venne più toccata con sistematicità dalla navigazione di cabotaggio tra Napoli e la Sicilia per effetto dell'introduzione della navigazione a vapore ed in conseguenza della riduzione dei traffici, dovuta alla costruzione della carrozzabile Reggio Calabria - Napoli, prima, e della strada ferrata meridionale, poi.
Iniziò quindi una massiccia emigrazione dalle isole verso gli Stati Uniti e poi verso l'Australia, con punte di 700 unità annue nel periodo 1900-15.


La popolazione venne così a diminuire gradualmente, fino a raggiungere, nel 1921, la cifra di 17.000 unità ed a rimanere ferma su tale cifra fino al 1941.
Nel secondo dopoguerra, il deflusso riprese, sicché nel censimento del 1951 la popolazione delle isole era di soli 14.250 abitanti, per i quali in quest'ultimo decennio, con la valorizzazione delle Eolie e con i servizi rapidi che la collegano a Milazzo e Messina, si va aprendo una nuova promettente fonte di vita..."

   

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