giovedì 23 giugno 2016

L' ELOGIO RAGUSANO DI GUIDO PIOVENE

Panorama di Ragusa.
La fotografia venne pubblicata nel 1964
nel saggio di Eberhard Horst e Josef Rast "Sizilien",
edito da Walter Verlag Olten
 
 
"Ragusa - scrisse quasi sessant'anni fa Guido Piovene nel suo "Viaggio in Italia" ( Mondadori, 1957 ) -  si affaccia scenografica a una valle incassata, quella del fiume Irminio.
Risalendo la valle la si ha davanti d'improvviso in un panorama di rocce.
E' un paragone vieto quello che ci fa esclamare, di fronte alla città in altura: sembra un presepio.
Ma con Ragusa esso ridiventa appropriato...
A Ragusa, mi dicono, i cognomi sono pochissimi, tanto che le famiglie si distinguono per soprannomi, registrati anche all'anagrafe...
Mi incantai a guardare una pasticceria, la più bella della Sicilia.
Quei dolci coloriti, pingui, nutritivi, cassate d'ogni qualità, conchiglie di pistacchio, cavolfiori di crema, fanno parte del bel barocco siciliano.
Alcuni nomi ricordano eventi guerrieri.
I cavolfiori gonfi si chiamano 'teste di turco', e procurano facili vittorie sugli infedeli"
 


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