Ragazzini ed adulti impegnati nella raccolta del cotone a Gela. La fotografia venne pubblicata da "Italia nostra", volume IV, edito nel 1965 da Federico Motta Editore |
Così scriveva nel luglio del 1956 la rivista "Siciliamondo", attestando la ricchezza di una coltura che per decenni ha costituito una delle principali fonti di ricchezza di Gela; ed in quello stesso anno, Daniel Simond poteva riferire in "Sicilia" ( Edizioni Salvatore Sciascia ):
"Le piantagioni di cotone coprono la pianura di Gela"
"Le piantagioni di cotone coprono la pianura di Gela"
Soprattutto nei primi decenni dello scorso secolo, la cittadina nissena è stata il centro di produzione, sgranatura, pressatura ed imballaggio di una buona parte del cotone commercializzato in Italia.
Nel 1929, la piana di Gela era coltivata per un totale di 4.500 ettari, diventati 12.000 dieci anni anni dopo.
Nel 1929, la piana di Gela era coltivata per un totale di 4.500 ettari, diventati 12.000 dieci anni anni dopo.
Nel 1951, si ottennero 50.000 quintali di fibra, ossia la grandissima parte della produzione nazionale.
Nel periodo in cui "Siciliamondo" celebrava i "rigogliosi campi", Gela stava tuttavia per abbandonare la produzione di cotone per accogliere nel suo territorio agricolo gli impianti industriali per l'estrazione e la lavorazione dei prodotti petroliferi.
Centinaia di braccianti impiegati soprattutto nei mesi di settembre ed ottobre - uomini, donne ma anche bambini - smisero allora di piegarsi sui campi per raccogliere i bioccoli di cotone.
Molti lavoratori adulti finirono con il trovare lavoro nelle fabbriche dell'ANIC e nell'unica azienda locale che per una breve stagione ebbe radicamento grazie a tecnici e maestranze locali: la Gelaplastic, specializzata nella produzione di teloni per serre.
Da qualche anno, preso atto del sostanziale fallimento anche ambientale delle attività industriali, Gela ha tentato di rilanciare la produzione del cotone.
L'impresa non ha però avuto sinora confortanti risultati da un punto di vista commerciale, e dei "rigogliosi campi" celebrati da "Siciliamondo" rimane traccia solo nei ricordi dei gelesi più anziani.
Da qualche anno, preso atto del sostanziale fallimento anche ambientale delle attività industriali, Gela ha tentato di rilanciare la produzione del cotone.
L'impresa non ha però avuto sinora confortanti risultati da un punto di vista commerciale, e dei "rigogliosi campi" celebrati da "Siciliamondo" rimane traccia solo nei ricordi dei gelesi più anziani.
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