mercoledì 4 novembre 2020

SE ANCHE UN BANDITO IN SICILIA ENTRA NEL RACCONTO DELL'"ISOLA DEL MITO"

Il bandito Salvatore Giuliano.
Sotto, un avviso sulla taglia offerta
per la sua cattura e il corpo di Giuliano
così come venne fatto ritrovare a Castelvetrano.
Le foto sono tratte dall'opera
"Salvatore Giuliano" edita nel 1961 da FM
a cura di Tullio Kezich


"L'uomo non ha cessato, neanche nei tempi storici, di favoleggiare sulla Sicilia, che è la terra stessa del mito: qualsiasi seme vi cada, - ha scritto Cesare Brandi in "Sicilia mia" ( Sellerio editore Palermo, 2003, p.19 ) - invece della pianta che se ne aspetta, diviene una favola, nasce una favola.

Si pensi a cosa era diventato Giuliano: un bandito sia pure, ma così vicino al mito da superare la sua sorte: e il tradimento che lo fece cadavere, fu tradimento non una sistemazione dei conti con la giustizia.



Ma perché la cosa accadeva in Sicilia: in qualsiasi altro luogo sarebbe rimasto un bandito senza aggettivi, e la sua morte un fatto collegato alla vita abominevole che aveva condotto.

Questa è la forza e la spontaneità del mito siciliano..."



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