sabato 9 gennaio 2021

IL CONSIGLIO SICILIANO DI UGO OJETTI

Trapani e le Egadi.
Foto
Ernesto Oliva-ReportageSicilia


"Se un giovane scrittore mi chiedesse un tema per un suo libro, subito gli direi la Sicilia. Ma dovrebbe andare a vedersela minutamente, a viverci col cuore aperto; e intanto studiarne la storia. E dovrebbe arrivarvi talvolta dal mare e talvolta dall'aria. Solo dal cielo si vede in azione la storia; e spazio e tempo si sovrappongono quando, per esempio, ci si accorge che Siracusa dista da Roma quanto da Tripoli e dall'Africa, quanto dalla Grecia, quattr'ore, e che i monti della Sicilia continuano di qua la catena dell'Appennino, di là l'Atlante tunisino.

Da Milano o da Firenze l'isola sembra un lembo di terra lontana, tagliato dal resto d'Italia e d'Europa. Dall'aria invece riappare qual'è: la punta dove tre o quattro correnti di civiltà vengono a incontrarsi e a frangersi facendo un gorgo tanto fondo che, a fissarne il rigiro, d'impeto e inerzia, di spavento e pace, di passione e saggezza, di dubbio e fede, di rivolta e rassegnazione, d'ingenuità e sottigliezza, si resta affascinati; e nemmeno Roma, dove tutte le contraddizioni sembrano conciliate nella grandezza e nella certezza, incanta così.

E' proprio un mare che respira e palpita. Col così detto marrobbio verso Marsala e Trapani il mare s'alza e s'abbassa anche di un metro , come un sangue che si libri e lieviti..."

UGO OJETTI, 1930  

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