lunedì 4 aprile 2022

GIUSEPPE ARGENTO, IL RITORNO A PALERMO DEL PUPARO PRIGIONIERO DOPO LA BATTAGLIA A TOBRUK

Il puparo Giuseppe Argento
in una fotografia pubblicata nel 1966
dal "Giornale di Sicilia"


Sino alla fine degli anni Cinquanta dello scorso secolo, Palermo ospitava più di una decina di teatrini di pupi, concentrati nei quartieri popolari della Kalsa, di Ballarò, di San Pietro e del Capo. Il puparo Giuseppe Argento aveva iniziato l'attività nel 1934, insieme al padre Vincenzo. Nel 1940, diventò protagonista di una vera battaglia, in Nord Africa: fu catturato dagli inglesi a Tobruk e trascorse duri anni di prigionia prima di potere fare ritorno a Palermo. Rientrato a casa, avviò il suo teatro dei pupi dapprima nel palazzo del barone Lo Monaco, poi, nel 1965, in vicolo del Pappagallo, tra il quartiere della Kalsa e piazza Marina; per i suoi spettacoli Giuseppe Argento utilizzava i copioni scritti dal padre a partire dalla fine dell'Ottocento. Nel 1975, fu protagonista di una polemica che fece notizia sui giornali nazionali, contestando lo scarso impeto manifestato durante i combattimenti con le spade rappresentati dall'Orlando televisivo di Luca Ronconi. La disputa si chiuse con una pace sancita a Palermo, nel teatrino della famiglia Argento: il puparo consegnò in quell'occasione a Paola Gassman una marionetta di Marfisa, la "donna guerriera" figlia di Ruggero II interpretata nella serie televisiva proprio dall'attrice milanese.

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