martedì 13 giugno 2023

LA CAPPELLA DI UN BAGLIO NELLE CAMPAGNE DI MISILISCEMI

La settecentesca chiesa dell'Immacolatella,
nelle campagne trapanesi di Misiliscemi.
Nella foto che segue,
una delle decorazioni ad affresco
all'interno dell'edificio.
Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia


Fra Trapani e Marsala, nel febbraio del 2021 è sorto il nuovo comune di Misiliscemi. Il suo territorio, delimitato da ovest dal litorale che guarda le tre isole Egadi, mostra il legame con una secolare e diffusa produzione olivicola e vitivinicola. Si spiega così la presenza di decine di bagli e di più piccoli edifici - molti dei quali in stato di abbandono - sorti a partire dal Seicento a servizio della fiorente economia agricola. Questi bagli hanno generalmente una forma quadrangolare che, al suo interno, ha scritto Giuseppe Oddo in "Bagli e masserie di Sicilia", volume II, ( Regione Siciliana-Assessorato Agricoltura e Foreste, novembre 2001 ):

"Racchiude un vasto cortile a cielo aperto ( bagghiu ) attorno al quale si dispongono gli edifici funzionali alla conduzione dell'azienda ( stalle, fienili, magazzini, torchi, panetteria, dispensa, dormitoi ) e, in posizione di preminenza, la villa padronale. Spesso vi è anche annessa una cappella"

Una di queste cappelle, perfettamente restaurata, si trova all'interno di quella che oggi si chiama Villa Immacolatella: uno storico baglio riconvertito per attività di accoglienza, destinazione che non ne ha del tutto cancellato l'originario uso agricolo. Il piccolo edificio, costruito agli inizi del Settecento, è dedicato alla Madonna dell'Immacolatella



Costruita in semplice pietra tufacea della zona e affrescata all'interno con raffigurazioni che celebrano le virtù della Madonna, la piccola chiesa è uno dei tanti esempi di architettura rurale trapanese ispirata a più noti modelli urbani siciliani. Più di questi, colpisce oggi per la sua armoniosa collocazione in un paesaggio rurale che ne valorizza le semplici forme architettoniche e d'arte. 


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