domenica 24 settembre 2023

IL PROGETTO MAI NATO DI UN AUTODROMO A PALERMO

Piero Taruffi su Ferrari
durante un Giro di Sicilia.
Fotografia non accreditata
pubblicata dalla rivista "Sicilia Oggi"
nell'ottobre del 1959


"La pista consta di due grandi anelli con un percorso complessivo di circa 5.600 metri, per una larghezza di 15 metri e con curve di raggio oscillante fra 90 e 220 metri ( destrorse e sinistrorse ). Il progetto prevede la possibilità di escludere il tracciato interno con un collegamento fra le due grandi curve a mezzogiorno, in modo da ottenere un anello unico di circa 3.200 metri. Il tracciato siffatto si offrirebbe quasi per intero alla visibilità del pubblico, che troverebbe sistemazione in un'ampia tribuna, con un fronte sulla pista di circa duecento metri, e in ampie zone da destinare a prato. Alberi d'alto fusto e viali ombrosi, già esistenti ed opportunamente sistemati, consentirebbero di creare un recinto estremamente confortevole, il cui accesso è previsto dalla via del Fante ed arterie limitrofe, cioè, in pratica, servendosi dello stesso sistema viario esistente per lo Stadio calcistico..."



Così, nell'ottobre del 1959 la rivista mensile "Sicilia Oggi" edita a Trapani dall'editore Pietro Vento diede notizia di un progetto dell'Automobil Club di Palermo per la costruzione di un autodromo in città, fra lo stadio di calcio della Favorita e quello delle Palme utilizzato per l'atletica. All'epoca la Sicilia, scenario del circuito stradale madonita della prestigiosa Targa Florio, disponeva già dei circuiti di Pergusa e Siracusa; e gare della Formula Junior e per vetture Sport si svolgevano fra i laghi di Ganzirri, nel messinese. Dal 1937 al 1940, proprio Palermo aveva ospitato le edizioni della Targa Florio in un circuito ricavato dai viali del Parco della Favorita, che agli inizi degli anni Sessanta avrebbe ospitato anche gare nazionali di motociclismo delle classi 125 e 175. Le intenzioni dell'Automobil Club erano ora quelle di costruire a poca distanza da quell'area un circuito permanente, "in quella zona della città - notò il redattore dell'articolo, Manlio Graziano - che gli sportivi sognano da tempo come la futura città dello sport. In questo senso, un progetto di massima è stato affidato all'ingegnere Luigi Di Macco ( sic ) ed è già all'attenzione delle competenti autorità regionali. Il terreno suggerito, di aspetto pianeggiante, rappresenta un poligono di uno sviluppo di circa tre chilometri che consente una netta separazione della pista dal recinto per il pubblico e i relativi servizi..."



Il progetto dell'autodromo palermitano riferito settant'anni fa da "Sicilia Oggi" non venne mai realizzato. L'area della sua prospettata ubicazione è oggi occupata dal reticolo di strade e palazzi che gravita intorno piazza Giovanni Paolo II; e l'unico circuito permanente in Sicilia rimane quello di Pergusa, che da decenni non ospita più gare ai massimi livelli del motorismo internazionale.  

  

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