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lunedì 1 luglio 2024

IL GIARDINO DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI CHE ALIMENTO' LA GRAZIA IN BRAUDEL

Il chiostro di San Giovanni degli Eremiti.
Foto di Filippo Martorana
pubblicata dalla rivista "Sicilia"
nel dicembre del 1963


"La grazia si impadronì di me, dolce, penetrante come profumo di gelsomino, a San Giovanni degli Eremiti, vecchia moschea dalle cupole rossastre che il chiostro, che si è impadronito del suo spazio, divora con il suo peristilio e il suo giardino ( allora inselvatichito ): oggi è in ordine"

Così nel 1982 Fernand Braudel ricordò l'impressione suscitatagli nell'agosto del 1932 a Palermo da uno dei monumenti più noti della Sicilia di età normanna: quella chiesa di San Giovanni degli Eremiti che offre motivo di attrazione anche per il suo chiostro sorto nel secolo XIII, annesso allora ad un convento benedettino. Nel 1914, Giulio U. Arata nell'opera "Atlante di storia dell'architettura arabo-normanna e del Rinascimento in Sicilia" osservò che

"Dove il tetto copriva le severe corsie, dove le lastre di marmo coprivano i pavimenti, hanno preso posto lussureggianti pergolati e profumati rosai; e tutta una vegetazione tropicale lo riveste di mille colori"

Definito nel 1963 dallo storico dell'arte Cesare Brandi come "un giardino da Graal", il patrimonio arboreo del chiostro è stato nei mesi scorsi oggetto di una radicale riqualificazione. Un progetto finanziato dal FAI di Palermo vi ha piantumato un fico, simbolo del Giardino dell'Eden; un melograno, citato nel giardino del Cantico dei Cantici; un ulivo, ricordo dell'Orto di Getsmani; una palma, a rappresentare l'ingresso di Gesù a Gerusalemme; un agrume, pianta tradizionalmente legata alla civiltà araba, oltre a cespugli di mirto ed alloro.  

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