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giovedì 5 settembre 2013

DAL BAGUTTA A PALERMO: I PALADINI DI VELLANI MARCHI

Angelica e Orlando,
personaggi del teatro siciliano dei pupi.
I disegni riproposti in questo post
da ReportageSicilia sono
dell'artista modenese
Mario Vellani Marchi e sono tratti
dall'opera "Colori di Sicilia",
edita nel 1953 da ERI.
Il volume contiene un saggio
dello scrittore e giornalista
Orio Vergani, anche lui - come Vellani Marchi -
legato al gruppo milanese
fondatore del premio Bagutta

Chissà per quale fortunosa circostanza due personaggi di primo piano del mondo intellettuale milanese firmarono sessanta anni fa un'opera dedicata al teatro dei paladini ed ai carretti siciliani.
Il caso riguarda il giornalista e scrittore milanese Orio Vergani ed il pittore e disegnatore Mario Vellani Marchi, modenese di nascita e anche lui milanese per adozione artistica.



Nel settembre del 1953, Vergani e Vellani Marchi diedero alle stampe il volume intitolato "Colori di Sicilia", edito da Edizioni Radio Italiana in 800 copie numerate e fuori commercio ( 400 delle quali con una traduzione in francese ).



Per i collezionisti occorre aggiungere che il saggio - accompagnato da un elegante biglietto da visita con l'intestazione "con i complimenti della Radio Italiana" e timbro a secco della città di Palermo - riporta questa indicazione: "Questo libro è offerto dalla Radio Italiana ai delegati degli organismi di radiodiffusione aderenti al Premio Italia", che quell'anno - alla sua quinta edizione - si svolse proprio nel capoluogo dell'isola.



Notazioni storiche a parte sulla genesi del libro, Orio Vergani e Mario Vellani Marchi erano all'epoca due notissimi animatori del premio Bagutta: un cenacolo di amici intellettuali - pittori, scrittori, poeti giornalisti e personaggi dello spettacolo -   riuniti dalla comune frequentazione della famosa trattoria milanese Bagutta.



Già nel 1933 - a testimonianza del vecchio legame fra i due - Orio Vergani aveva scritto il testo di un catalogo di Vellani Marchi ( "Trenta disegni di M.Vellani Marchi" ).
Poi entrambi avevano collaborato per "L'Illustrazione Italiana" e "La Lettura": il pittore modenese - che vantava anche doti di incisore, litografo ed illustratore - corredava con i suoi disegni gli articoli dello scrittore. 
La coppia di amici del Bagutta si ritrovò così a lavorare fianco a fianco a Palermo per la pubblicazione di "Colori di Sicilia".
Il balzo da Milano all'isola, da una città allora al centro dei fermenti culturali del dopoguerra ad una terra ancorata all'eredità di Verga e Pirandello - e dove i cenacoli artistico-letterari erano assenti - non diede luogo ad incertezze nella redazione ed illustrazione del libro.


Orio Vergani curò una introduzione sulla storia del teatro dei paladini e del carretto in Sicilia; Mario Vellani Marchi realizzò invece i sette disegni del teatro dei pupi riproposti in questo post da ReportageSicilia ( una serie di fotografie di carretti portano invece la firma di Claudio Emmer, anche lui milanese e cugino del più famoso regista Luciano Emmer ).
I bozzetti di Vellani Marchi furono eseguiti prendendo a modello il teatro ed i paladini del "puparo" palermitano Giuseppe Argento, che dal 1948 aveva una sede fissa in città in Corso Scinà 107.
In questi disegni, l'artista modenese - all'epoca conosciuto con l'appellativo di "fotografo col lapis" - sfrutta la sua esperienza da disegnatore di bozzetti scenici e figurini maturata alla Scala di Milano: i suoi paladini siciliani mostrano un tratto sicuro, a tratti nervoso, quasi che nel disegno non finissero di esprimere quella carica di vitalità trasmessa dal puparo sulla scena.





Nel suo testo, Orio Vergani descriveva così il carattere degli isolani:
"Non sembra che nell'animo del popolo siciliano siano indicati chiaramente i confini fra il sentimento della religione e il sentimento della cavalleria. 
Santi e cavalieri di Carlomagno apparterranno egualmente a quel tipo eroico che il popolo prediligerà e dal quale trarrà la legge morale che è alla base della sua vita stessa: la legge dell'onore.
Amicizia e tradimento: fedeltà alla parola data e fellonia, sono i due poli ai quali passa la dura legge morale del popolo siciliano.
Gesù e Giuda, Orlando e Gano di Magonza sembreranno i personaggi paralleli di una medesima avventura..."
"Colori di Sicilia" - frutto del lavoro documentario di due protagonisti della scena intellettuale del Bagutta - dimostra infine la capacità di affrontare temi ed argomenti assai lontani dalla loro realtà milanese; una sensibilità storicamente estranea a gran parte degli scrittori e degli artisti siciliani, prigionieri degli steccati rappresentati dai quasi esclusivi temi d'ispirazione loro suggeriti dall'isola.

   

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