La costa di Acitrezza in una serie di fotografie attribuite all'assessorato regionale al Turismo. Le immagini vennero pubblicate dalla rivista "Sicilia" edita da S.F. Flaccovio nel settembre del 1963 |
"Forse davvero di tutti i miti del Mediterraneo - ha scritto Fortunato Pasqualino nell'introduzione di "Sicilia" edito da Zanichelli nel 1980 - quello del sole si identifica più degli altri con il destino vitale della Sicilia.
Veramente qui il giorno sembra essere più giorno che in altri luoghi del mondo; e la notte più notte, quasi che si avesse un supplemento di luminosità e insieme di tenebra, una possibilità visiva di contrasti estremi...
Io penso che dietro il mito del sole vi siano conflitti esistenziali e mentali più complicati e profondi di quelli emersi nella psicanalisi con i miti di Edipo e Narciso.
Noi siciliani abbiamo il complesso del sole, dai cantori mitologici e omerici a Salvatore Quasimodo, i cui versi
'Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera'...
ti rivelano l'angoscia solare e la solitudine, l'insularità, che il siciliano si porta dovunque vada, con il raggio di sole che lo trafigge, e col terrore della notte incombente, in ogni istante, come nel mutamento di sé in altri, dall'ieri all'oggi e dall'oggi al domani, della commedia di Epicarmo..."
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