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giovedì 13 giugno 2019

LA SICILIA ED IL MITO DEL SOLE SECONDO FORTUNATO PASQUALINO

La costa di Acitrezza
in una serie di fotografie attribuite
all'assessorato regionale al Turismo.
Le immagini vennero pubblicate dalla rivista "Sicilia"
edita da S.F. Flaccovio nel settembre del 1963 

"Forse davvero di tutti i miti del Mediterraneo - ha scritto Fortunato Pasqualino nell'introduzione di "Sicilia" edito da Zanichelli nel 1980 - quello del sole si identifica più degli altri con il destino vitale della Sicilia. 
Veramente qui il giorno sembra essere più giorno che in altri luoghi del mondo; e la notte più notte, quasi che si avesse un supplemento di luminosità e insieme di tenebra, una possibilità visiva di contrasti estremi...





Io penso che dietro il mito del sole vi siano conflitti esistenziali e mentali più complicati e profondi di quelli emersi nella psicanalisi con i miti di Edipo e Narciso.
Noi siciliani abbiamo il complesso del sole, dai cantori mitologici e omerici a Salvatore Quasimodo, i cui versi

'Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera'...

ti rivelano l'angoscia solare e la solitudine, l'insularità, che il siciliano si porta dovunque vada, con il raggio di sole che lo trafigge, e col terrore della notte incombente, in ogni istante, come nel mutamento di sé in altri, dall'ieri all'oggi e dall'oggi al domani, della commedia di Epicarmo..."

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