Il "Pescatore siciliano" della scultrice Malvina Hoffman conservato a Chicago. Riproduzione di una cartolina del "Field Museum of Natural History" |
Alla ricerca di tracce che potessero ricordare la Sicilia a Chicago, il giornalista, scrittore e saggista catanese Giuseppe Quatriglio alla fine degli anni Cinquanta dello scorso secolo trovò in due musei il segno dell'identità siciliana nella capitale del Middlewest americano. Il primo, in una sala del Museo delle Scienze e dell'Industria, dedicata all'esposizione di mezzi di trasporto nel mondo: un carretto, "un pò vecchio ormai, dai colori appiattiti", sulle cui fiancate erano ancora visibili le scene cavalleresche dipinte da chissà quale pittore dell'Isola. Il secondo manufatto, in bronzo, si materializzò alla vista di Quatriglio all'interno di un museo di storia naturale, il "Field Museum of Natural History". Si trattava di una statua - alta una volta e mezzo la figura naturale - raffigurante un pescatore nel gesto di lanciare una rete in mare. La scultura fissa con realismo l'attività dell'anonimo pescatore: lo sguardo è concentrato sulle onde, le gambe sono divaricate a sostenere e bilanciare il peso del corpo: "un solido uomo di mare - scrisse in seguito Quatriglio in un articolo pubblicato dalla rivista "Sicilia Mondo" nel maggio del 1959 - forse di Marsala o di Trapani, di Vergine Maria o di Porto Empedocle, di Acitrezza, di Ganzirri o di Porticello.
La statua del pescatore siciliano esposta a Chicago fa ancor oggi parte di una galleria di 101 fra bronzi e busti in marmo realizzata dall'artista di New York Malvina Hoffman. Figlia del pianista Richard Hoffman, la scultrice si trasferì a Parigi agli inizi del Novecento, diventando allieva dello scultore e pittore Auguste Rodin. Nel 1930, la Hoffman fu incaricata dal "Field Museum of Natural History" di riprodurre con opere statuarie uomini e donne di diverse nazionalità - una sorta di "Galleria dell'Uomo" - raffigurandole in attività quotidiane svolte nel loro Paese di origine. Sino al 1936, la scultrice viaggiò dall'Africa all'Asia, dal Sud America alla Cina, dall'Australia all'Europa. Sembra che la Hoffman si sia affidata per la scelta dei suoi personaggi ai consigli di antropologi e studiosi locali delle tradizioni popolari, non senza correre il rischio di cadere nella rappresentazione folclorica dei luoghi e dei caratteri delle persone che vi vivevano.
"In Sicilia - scrisse Giuseppe Quatriglio nel suo articolo - la scultrice fu accolta da personalità del mondo scientifico e dalle migliori famiglie dell'isola. La signorina Hoffman entrò nei salotti eleganti dove conquistò subito mole simpatie per la sua intelligenza e fu ospite della sontuosa villa del principe di Niscemi. Il dovere la spinse nelle regioni dell'interno, fu ad Enna, sull'Etna, sulle Madonie ed a Erice, ma non scelse il suo tipo nelle alture o sulle montagne; preferì, invece, orientarsi verso un pescatore della costa. Così nacque la superba scultura, uno dei pezzi più grossi, non soltanto per le dimensioni, della intera collezione, "The Sicilian Fisherman", il pescatore siciliano..."
Nessun commento:
Posta un commento