In un prossimo reportage realizzato da 'REPORTAGESICILIA' nel febbraio scorso a Palma di Maiorca, 'Mediterraneo' mostrerà i risultati di un progetto del Consell de Mallorca, un organismo locale che promuove anche la tutela ambientale e naturale dell'arcipelago maiorchino.
L'idea è semplice: recuperare l'opera degli anziani 'mastri d'ascia' - sono cinque quelli ancora attivi nelle Baleari - e promuovere il recupero delle vecchie imbarcazioni da pesca locali.
Il progetto, varato nel 2000, ha già salvato decine di esemplari di questi mezzi di lavoro, vero e proprio esempio di quella cultura del mare che fino a qualche decennio fa vedeva all'opera abilissimi artigiani del legno.
Al recupero delle imbarcazioni di Maiorca si unisce poi anche la formazione di una ventina di giovani; sotto la guida dei vecchi maestri del luogo, ragazzi e ragazze dell'isola stanno apprendendo i segreti del restauro e della costruzione delle imbarcazioni tradizionali.
Alcuni di loro, prossimi al 'diploma', hanno iniziato a lavorare nei cantieri nautici di Maiorca: negli ultimi anni infatti la richiesta dei 'mastri d'ascia' è in costante aumento, a causa anche della loro progressiva scomparsa dalle coste del Mediterraneo.
Naturalmente, l'iniziativa attuata a Palma di Maiorca fa riflettere sul perchè certe idee non trovino applicazione anche in Sicilia, isola che in passato ha vantato una affermata 'scuola' di artigiani della nautica da diporto e da pesca; basti pensare ai 'mastri d'ascia' di Porticello o Trappeto, il cui ricordo è oggi affidato agli sbiaditi racconti dei pescatori più anziani.
Fra tanti progetti di tutela culturale finanziati dagli enti locali siciliani - non tutti di genuina qualità, occorre dire - l'esempio promosso da Palma di Maiorca meriterebbe forse di essere imitato.
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