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giovedì 14 gennaio 2010

'LA SICILE', RETORICA FRANCESE DEL 1950

Il porto di Siracusa. Il primo piano dei 'panari' di agrumi rimanda
ad una delle più convenzionali immagini della Sicilia nel gusto dei
fotografi del secolo scorso: l'immagine è contenuta nel libro 'La Sicile',
edito in Francia nel 1950

Giochi di strada sulle scalinate della chiesa madre agrigentina di Palma di Montechiaro


La spiaggia agrigentina di Sciacca
( fotografie di Jean-Louis Vaudoyer )

"Ma la Sicilia è tutta contrasti, opposizioni, lotte: la sua eccessiva fecondità è riservata alle rive. Appena vi inoltrate all'interno dell'isola, trovate un universo tutto differente. Da una terra di Canaan, voi piombate su un astro morto, in un deserto di montagne brulle, scorticate, dove il suolo convulso ha il colore della cenere, dello zolfo e del fiele; un livido e smorto paesaggio da Giudizio Universale..."

E', questa, una parte dell'introduzione del libro fotografico 'La Sicile', opera edita in Francia nel 1950 dall'editore parigino 'del Duca'; precisamente, il volume 19 di una collana denominata 'Couleurs du Monde', corredato da una presentazione di Patrice Molinard e dalle fotografie di Jean-Louis Vaudoyer.
Il testo di Molinard è tradotto, oltre che in italiano, in tedesco ed inglese; la versione italiana non è priva di una certa convenzionale retorica, che regala la visione di un'isola primitiva e violenta ( ricordiamo che quelli sono gli anni in cui la stampa europea dava ampio risalto alle vicende, per lo più romanzate, del 'bandito' Salvatore Giuliano ). Così, leggiamo, ad esempio che, rispetto alla natura vulcanica dell'isola, "non meno subdolo è il senso di paura che si prova, lo si voglia o no, in quest'isola stregata; una paura quasi fissa, che non costringe a fuggire e che, senza dubbio, mancherebbe se svanisse totalmente: 'la felicità consiste nel tremare per ciò che si ama', ha detto, press'a poco, Stendhal. Come non amare questa Sicilia ammaliatrice? Essa conquista, volta a volta, il cuore ed i sensi; inebria gli occhi, con quel che offre allo sguardo; e, con i sentimenti che suscita, rapisce l'immaginazione..."
REPORTAGESICILIA propone una selezione di tre fotografie contenute nel volume: una scelta che ha voluto prediligere località allora poco documentate dalla tradizionale pratica del fotoreportage siciliano del tempo, legato ai monumenti della Magna Grecia e dell'età normanna.






2 commenti:

  1. Mi permetto di segnalare che la chiesa immortalata nell'immagine con didascalia "Giochi di strada sulle scalinate della chiesa madre agrigentina di Menfi"
    non è quella di Menfi.
    Non so a quale chiesa si riferisca tale immagine, ma sicuramente non a quella del paese di Menfi. Vi prego pertanto di provvedere alla correzione della didascalia o alla sostituzione della foto.
    Grazie per l'attenzione

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  2. Grazie a Lei per l'attenzione e per la segnalazione dell'errore, la chiesa rappresentata è in realtà quella di Palma di Montechiaro: l'attribuzione della fotografia alla chiesa madre di Menfi era stata suggerita a REPORTAGESICILIA dalla didascalia presente nel libro.
    Cordiali saluti

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