La luce, netta e piena di calore, sembra essere quella di un primo pomeriggio. Il bianco e nero dell’immagine accentua i contrasti fra i vari piani dell’inquadratura: il blu del mare, l’azzurro cristallino del cielo ed il bianco delle scogliere, appena più sporco laddove l’obiettivo del fotografo ha riprodotto la bassa vegetazione che sale verso la collina.
Lo scatto riproposto da REPORTAGESICILIA fissa la zona di mare palermitana fra Sferracavallo ed il paese di Isola delle Femmine, con l’immancabile omonimo isolotto sormontato da una antica torre di avvistamento.
Certo, questa immagine è una delle più tipiche rappresentazioni della costa tirrenica della Sicilia; eppure, la sua datazione – risalente forse ai primi anni Sessanta dello scorso secolo – ci restituisce il volto suggestivo di un paesaggio molto diverso dall’attuale, privo di soverchiante edilizia e con l’elemento umano rappresentato da un carretto in transito lungo la strada statale 113.
La fotografia – pubblicata sulla rivista ‘Libro dei giorni italiani – Le isole felici’ edita nel 1966 dall’Ente Nazionale Italiano Turismo – ci restituisce quel senso di sospensione temporale tipico di quei luoghi che l’azione dell’uomo non ha ancora completamente alterato; e dove la presenza stessa dell’uomo – in definitiva – completa l’armonia del paesaggio.
Col suo lento incedere da Sferracavallo verso Isola delle Femmine, il passaggio dei due uomini sul carretto ci fa quasi avvertire il tepore del sole e gli odori di quella ormai lontana ed irripetibile giornata d’estate.
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