Giuseppe Quatriglio, catanese, classe 1922, è insieme giornalista, saggista, scrittore e fotografo.
Il dato anagrafico e le diverse capacità stilistiche e tecniche di raccontare l’isola ne fanno dunque un testimone prezioso della recente storia siciliana.
La dimostrazione di questo ruolo la si può scoprire scorrendo le pagine di una sua pubblicazione poco nota al pubblico, e che ReportageSicilia ha trovato addirittura in una bancarella romana di libri usati: “Contatti – Persone e personaggi del Novecento”, pubblicato da Quatriglio nel 2004 ed edito dalla Fondazione Giuseppe Whitaker di Palermo.
L’opera raccoglie 81 ritratti fotografici di personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e del costume, quasi tutti eseguiti in Sicilia lungo un arco temporale di circa trent’anni.
L’opera raccoglie 81 ritratti fotografici di personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e del costume, quasi tutti eseguiti in Sicilia lungo un arco temporale di circa trent’anni.
Il poeta pecoraio Giacomo Giardina ritratto da Quatriglio nel 1983 nella piazza di Godrano, il paese di origine dell'autore di liriche futuriste apprezzate da Marinetti |
Accanto agli scrittori ed agli artisti isolani – da Leonardo Sciascia a Salvatore Fiume, da Gesualdo Bufalino ad Ercole Patti, da Ignazio Buttitta a Renato Guttuso, ed ancora, Bruno Caruso, Giuseppe Bonaviri, Totò Bonanno ed altri – le fotografie di Quatriglio testimoniano le frequentazioni siciliane di personaggi di primissimo piano della cultura italiana e straniera: da Umberto Eco a Carlo Levi, da Rosario Villari a Luchino Visconti, da Denis Mack Smith a Josè Saramago.
A distanza di molti anni dalla loro realizzazione, il valore di questi scatti – i “contatti” ( “ci guardano da lontano e nei loro occhi si riflette curiosità stupore o indifferenza per quell’improvviso e momentaneo contatto tra il loro sguardo e l’obiettivo dell’apparecchio fotografico che fermava un istante della loro esistenza”, scrive Quatriglio nella prefazione ) – va ben oltre il loro dato ritrattistico.
La rappresentazione di intellettuali ed artisti siciliani o di passaggio in Sicilia fa infatti riflettere sulla attuale assenza di personalità culturali emergenti nell’isola.
A distanza di molti anni dalla loro realizzazione, il valore di questi scatti – i “contatti” ( “ci guardano da lontano e nei loro occhi si riflette curiosità stupore o indifferenza per quell’improvviso e momentaneo contatto tra il loro sguardo e l’obiettivo dell’apparecchio fotografico che fermava un istante della loro esistenza”, scrive Quatriglio nella prefazione ) – va ben oltre il loro dato ritrattistico.
Renato Guttuso nel suo studio di Palermo, a Palazzo Galati, a poca distanza dal Teatro Massimo. La fotografia di Quatriglio è datata 1986 |
Oltre il caso letterario rappresentato da Andrea Camilleri ( pure alimentato dagli schermi televisivi ) infatti, gli scenari della Sicilia patiscono da qualche anno l’assenza di personaggi d’intelletto di peso italiano ed internazionale.
Le recenti scomparse di Enzo Sellerio e Michele Perriera hanno impoverito l’isola di una forza culturale che avrebbe potuto almeno rappresentare una voce nel deserto di prospettive sociali e di forza politica che è oggi l’isola.
Le recenti scomparse di Enzo Sellerio e Michele Perriera hanno impoverito l’isola di una forza culturale che avrebbe potuto almeno rappresentare una voce nel deserto di prospettive sociali e di forza politica che è oggi l’isola.
Nella prefazione del libro, Matteo Collura poteva scrivere che “restando nella sua Sicilia, il mondo prima o poi sarebbe passato davanti agli occhi di Quadriglio”; un’opportunità che al momento non appartiene più all’isola, dove oggi non sarebbe possibile una così eccellente raccolta di ritratti siciliani.
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