Lo scorcio finale del 2012 non
riserva buone notizie per il turismo in Sicilia.
La recessione economica
europea non aiuta certo ad incrementare il numero di visitatori dell’isola, e
la stessa crisi fa prospettare in questi giorni il rischio di 2.000
licenziamenti nel settore alberghiero: le Eolie, Sciacca, Taormina, Cefalù –
dove già da giorni albergatori e ristoratori denunciano l’insostenibilità del
balzello dell’Imu – potrebbero presto perdere una fetta consistente dell’occupazione
locale.
Accanto ai problemi legati alla
recessione, rimangono poi quelli della deprimente gestione del turismo siciliano,
a cominciare dall’amministrazione del patrimonio artistico e monumentale, spesso inaccessibile
o con orari di apertura ridotti.
A puro titolo di esempio, una recente visita
al duomo normanno di Cefalù ha tradito per l’ennesima volta l’occasione di
potere visitare il suo chiostro.
E’ di pochi giorni fa poi la notizia che il
manager della società incaricata di incassare i biglietti delle aree
archeologiche del teatro antico di Taormina, di Segesta, Selinunte e Siracusa
non ha consegnato alla Regione 19 milioni di euro.
Quei soldi sembrano essere
scomparsi, il manager è stato arrestato e ora ci si chiede come sia possibile
che l’ammanco – destinato ad incrementare le asfittiche casse dell’assessorato
ai Beni culturali - possa essere passato
inosservato sino a raggiungere tali proporzioni.
La Sicilia vanta giustamente il 60
per cento dei beni culturali italiani. Il compiacimento per questo primato rende
però ancora più grave il giudizio sulle carenze delle politiche sui beni
culturali, che invece di puntare sulla loro piena valorizzazione prediligono
interventi spesso parassitari.
Il dato è stato sottolineato da due recenti interventi di Francesco Merlo http://www.francescomerlo.it/?p=976 ed Adriano Sofri http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/11/21/news/la_sicilia_invisibile-47100315/, e certo sarà l’ennesimo banco di prova
per il nuovo governo della Regione; se tutto continuerà come prima, a poco serviranno
iniziative virtuali come l’attivazione del nuovo sito http://www.sicilia360.it/, realizzato da
Unioncamere Sicilia e presentato nei giorni scorsi a Roma, al ministero degli
Esteri.
“Il portale offre all’internauta numerosi motori di ricerca – spiega Unionecamere
– informazioni su mezzi di trasporto ed alberghi, offrendo una visione completa
sull’isola che comprende anche la filiera dell’agroalimentare e dell’industria
culturale”.
Ricca di monumenti, bagnata da
molte spiagge ancora desiderabili e con un discreto fascino gastronomico e
letterario, da lunghissimo tempo l’isola attende ancora il vanto di politici degni di tanta ricchezza.
Una vecchia locandina promozionale della Regione Siciliana. L'immagine è tratta dal volume "Handbook for Italy" pubblicata negli anni Cinquanta da Edizioni Saturnia-Roma |
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