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venerdì 22 maggio 2015

FALCONE, I RICORDI DI UN POMERIGGIO DI MAGGIO

Caltavuturo, 1992.
La fotografia è di Andrea Attardi
ed è tratta dall'opera "Atlante di Sicilia",
edita nel 1994 a Roma da Edizioni Lavoro

"Dov'eri quando hanno ucciso Falcone?"
C'è un'intera generazione di siciliani - quella che nel 1992 aveva già raggiunto l'età della coscienza civile - che sa rispondere con precisione a questa domanda: ricorda perfettamente cosa facesse e dove si trovasse alle 17.58 di sabato 23 maggio di ventitré anni fa.
Per tanti siciliani, quella data e quell'orario della propria esistenza rimangono incancellabilmente legati alle emozioni provocate dalla notizia della strage di Capaci.
Dal 1992, ogni 23 maggio diventa così l'occasione per rievocare quei personali attimi di sgomento di una giornata che ha drammaticamente segnato la storia della Sicilia
Poi, a ricordare Capaci, ci sono anche delle immagini simbolo, realizzate in quei giorni di sangue e di lutto  da fotografi, teleoperatori e documentaristi.
La fotografia riproposta da ReportageSicilia venne scattata da Andrea Attardi a Caltavuturo, uno dei paesi delle Madonie; l'obiettivo ha fissato il passaggio di un uomo con bastone e occhiali da non vedente dinanzi ad un necrologio delle vittime dell'attentato.
L'immagine è tratta dal libro "Atlante di Sicilia" ( Edizioni Lavoro, Roma, 1994 ); nella dolente celebrazione delle vittime dell'attentato e nella rivendicazione di quella  "verità e giustizia" ancor oggi solo parzialmente raggiunte,  rende  bruciante una considerazione  espressa da Giovanni Falcone nel settembre del 1991:

"Non è retorico né provocatorio chiedersi quanti altri coraggiosi imprenditori e uomini delle istituzioni dovranno essere uccisi perché i problemi della criminalità organizzata siano finalmente affrontati in modo degno di un Paese civile"


Fotografia tratta da
"Giovanni Falcone, interventi e proposte 1982-1992"
a cura della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone,
edito da Sansoni Editore nel 1994





1 commento:

  1. Bella foto. Emblematica della Sicilia. Un manifesto che invoca giustizia e il cieco che passa lì davanti!

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