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lunedì 13 settembre 2021

LA SICILIA "LIETA E POVERA" DI GESUALDO BUFALINO

Casa ad Ispica, nel ragusano.
Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia


"Era bella, la Sicilia, nel ventisette, nel trentadue, nel trentanove. Bella e povera, lieta e povera. Non c'era acqua a sufficienza, allora, e gli acquivendoli - ha ricordato Gesualdo Bufalino, in "Il Fiele Ibleo" edito nel 1995 da Avagniano Editore ( una raccolta di "testi lievi, quasi sempre d'occasione, che si pubblicano o si ripubblicano quasi per un atto d'amore dovuto, uno sgravio di coscienza...", scrisse l'autore nella prefazione ) - la recavano di porta in porta su carri tirati da asini stanchi.

Le case erano di un solo piano, ma le rallegrava sul davanzale un improvviso vaso di prezzemolo o di basilico, fra le cui foglioline grandi pupille nere spiavano sulla strada il sopraggiungere atteso d'un caro passo maschile..."

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