Nell’epoca in cui ‘Google earth’ e GPS identificano e localizzano con precisione il più anonimo vicolo di una qualsiasi città, è difficile non dare un nome ad un manufatto la cui presenza fisica si impone nel territorio in cui quell’oggetto trova la sua ubicazione.
Ciò vale soprattutto per quei luoghi in cui il tempo o l’azione della natura o dell’uomo non abbiano stravolto i luoghi stessi; in questo caso, il riconoscimento può diventare un gioco affidato all’esercizio della memoria, o del confronto con disegni o fotografie del passato: alla rapidità della risposta tecnologica si sostituisce allora il piacere della ricerca documentaria o dell’aiuto del ricordo altrui.
Con questa premessa – e per desiderio di identificare vecchi luoghi della Sicilia a me ignoti – REPORTAGESICILIA posta alcune fotografie poco note e senza l’identificazione dei soggetti realizzate da Dante Cappellani, nome di primissimo piano nella storia della fotografia isolana.
Nato nel 1890 e morto nel 1969, cultore del teatro e dell’alpinismo, Cappellani aprì nel 1925 il suo primo studio fotografico a Palermo, in via Emerico Amari. In seguito – dopo avere ottenuto riconoscimenti in mostre e rassegne nazionali – trasferì la sua attività in via Mariano Stabile, specializzandosi nella riproduzione di monumenti e paesaggi.
Collaboratore dell’Istituto Nazionale Luce – incarico ritiratogli perché privo della tessera di adesione al partito fascista – Dante Cappellani perse il suo studio a causa dei bombardamenti alleati; dopo un breve trasferimento a Firenze, tornò a Palermo, aprendo un nuovo laboratorio in via Valerio Villareale.
La sua opera è stata continuata dal figlio Giuseppe, scomparso nell’aprile del 2010, dopo un’intensa collaborazione con l’editore Enzo Sellerio, con lo scrittore Gesualdo Bufalino e con vari studiosi d’arte siciliana ( Donald Garstang, Antonio Pasqualino, Antonino Ragona ). Le fotografie eseguite da Dante e Giuseppe Cappellani e riproposte da REPORTAGESICILIA fanno oggi parte di un archivio di famiglia di oltre 200.000 immagini, scattate in Sicilia tra il 1920 ed il 2002. Nel dettaglio, furono esposte nel marzo del 1998 a Palermo all’interno della chiesa di Santa Maria dello Spasimo nell’ambito di una mostra intitolata ‘Scritture di paesaggio’, curata da Girolamo Cusimano per conto della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo. Successivamente a quell’evento, le immagini furono inserite in un catalogo edito da Alloro Editrice Palermo: da quella pubblicazione sono appunto tratte le fotografie dei luoghi ritratti da Dante Cappellani in luoghi ignoti, probabilmente prima del secondo conflitto mondiale.
Ai nostri giorni l’archivio di Dante e Giuseppe Cappellani è visibile sul sito http://www.stanzediluce.com/, i cui curatori stanno ancora completando il lavoro di catalogazione.
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