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domenica 29 novembre 2015

ATTRAZIONI E OPPOSIZIONI NELLO STRETTO DI BARTOLO CATTAFI

Capo Peloro e lo Stretto di Messina
in due fotografie di Italo Zannier.
Le immagini vennero pubblicate nell'opera
"Coste d'Italia - la Sicilia" edito nel 1968 dall'ENI

"La sua lunghezza, disse Plinio, è di 15.000 passi; la sua larghezza è di 607 stadi, disse Strabone; di 12 stadi, precisò Polibio; per Plinio sono 1500 passi; per Tucidide 20 stadi, 3416 metri, dicono i moderni.
Questa distanza sarà vera sul piano fisico, non su quello metafisico o morale.
Talvolta lo Stretto di Messina - scrisse il poeta barcellonese Bartolo Cattafi in "Lo Stretto di Messina e le Eolie" ( L'Editrice dell'Automobile, Roma, 1961 ) - può diventare oceano incalcolabile, Sicilia e Calabria come due persone che si sfiorino, restando dentro di sé remote; due cose contigue ma lontanissime, nella dimensione dell'essere.
Vien voglia, nella mente, di allontanare con grande stacco queste coste per sancire topograficamente una realtà spirituale, oppure di violentare quest'ultima, saldando l'una costa all'altra, pur di uscire dall'inquietudine, di rompere l'enigma.



La 'rema montante' che la Sicilia indirizza contro la Calabria, e la 'rema scendente' che segue la rotta inversa, sono fasci alterni di energie che le due terre si scambiano attraverso lo Stretto.
Come braccia di due corpi che si respingono; non ostili, ma desiderosi di distanza" 

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