L'edicola votiva ottocentesca al primo piano di una palazzina nel centro storico di Palermo. La fotografia è di ReportageSicilia |
Le edicole sacre - esempio di devozione e di arte popolare cittadina - si nascondono spesso negli angoli nascosti di palazzi e edifici: rappresentano soprattutto la Madonna, San Giuseppe, Santa Rosalia o l'Ecce Homo, omaggiati da lumini e fiori spesso sistemati in mezze bottiglie e contenitori di plastica.
A volte, le edicole mostrano i segni del vandalismo o dei secolari adattamenti dello scenario urbano, diventando così quasi del tutto illeggibili.
Meglio resistono invece quelle allestite lungo strade e muri agricoli nelle borgate periferiche di Palermo, meno censite e studiate rispetto a quanto accaduto nel centro storico.
L'edicola fotografata da ReportageSicilia si trova al primo piano di una palazzina storica in piazza Aragona, a due passi da piazza Croce dei Vespri.
Allestita su un balcone e parzialmente nascosta alla vista dalla biancheria stesa al sole, sembra raffigurare una Madonna eseguita secondo i tradizionali canoni stilistici di metà Ottocento.
Per ammirare quest'edicola - nata probabilmente per volontà dell'originario proprietario dell'edificio - occorre alzare lo sguardo oltre il piano stradale, a conferma di un'osservazione fatta dalla ricercatrice Sara Lo Faro:
"Sorgono ovunque, a cielo aperto, - si legge in "Iconae Calatine" ( Silvio Di Pasquale Editore, 2004 ) - in un gioco cabalistico che fa coincidere l'ubiquità topografica con l'ubiquità di Dio..."
A volte, le edicole mostrano i segni del vandalismo o dei secolari adattamenti dello scenario urbano, diventando così quasi del tutto illeggibili.
Meglio resistono invece quelle allestite lungo strade e muri agricoli nelle borgate periferiche di Palermo, meno censite e studiate rispetto a quanto accaduto nel centro storico.
L'edicola fotografata da ReportageSicilia si trova al primo piano di una palazzina storica in piazza Aragona, a due passi da piazza Croce dei Vespri.
Allestita su un balcone e parzialmente nascosta alla vista dalla biancheria stesa al sole, sembra raffigurare una Madonna eseguita secondo i tradizionali canoni stilistici di metà Ottocento.
Per ammirare quest'edicola - nata probabilmente per volontà dell'originario proprietario dell'edificio - occorre alzare lo sguardo oltre il piano stradale, a conferma di un'osservazione fatta dalla ricercatrice Sara Lo Faro:
"Sorgono ovunque, a cielo aperto, - si legge in "Iconae Calatine" ( Silvio Di Pasquale Editore, 2004 ) - in un gioco cabalistico che fa coincidere l'ubiquità topografica con l'ubiquità di Dio..."
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