Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia |
"Ora, Cefalù - ha scritto Francesco Giunta in "Medioevo normanno" ( Stass, 1982 ) - nasce dalla volontà di un uomo, quale Ruggero II, che era famoso anche come distruttore delle città ribelli, con a capo la già citata Aversa...
... Cefalù nasce soprattutto come palese contestazione di Ruggero delle turbolenze della città capitale: Palermo non è una città che i Normanni amarono molto...
... La nuova sede vescovile, come dice il documento ruggeriano di fondazione, ebbe concessa tutta la città ed il mare di pertinenza, nonché la perpetua largizione, i redditi cioè, 'dei diritti della stessa città e del mare e tutti quelli che sono di pertinenza della nostra autorità', ad eccezione dei delitti di fellonia, di tradimento e di omicidio.
Era eccezionale che il Re concedesse ad una città sua tutte queste prerogative, quasi a livello di autonomia comunale.
Per quanto riguarda la popolazione cefaludese, possiamo dire che in gran parte era formata da Saraceni; diremmo che Cefalù rappresenta il limite della penetrazione della islamizzazione del territorio siciliano; ma non mancano elementi greci; non abbiamo cioè che pochi latini.
I cittadini di Cefalù erano esentati sia dallo svolgere servizio militare per terra e per mare, sia da ogni imposizione per tutte le merci che entravano, per terra e per mare, in città.
Gli abitanti, poi, potevano avere il legno per la costruzione delle case e tutto ciò che era necessario 'pro suo vivere'; essi, infine, avevano anche facoltà di vendere, a coloro che sarebbero immigrati in Cefalù, case, vigne, terre coltivate ed incolte, boschi..."
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