Invocazione a San Giorgio a Piana degli Albanesi. La foto, senza attribuzione, venne pubblicata da "Il Mondo" il 1 settembre del 1953 |
All'inizio della seconda metà del Quattrocento, la Sicilia accolse una piccola comunità di militari e profughi civili provenienti dalla parte settentrionale dell'isola di Andros, nelle Cicladi. La maggior parte di loro ripopolò un casale abbandonato nel palermitano, dando inizio allo sviluppo dell'odierna Contessa Entellina, uno dei centri di origine albanese dell'Isola. Fu quella una delle tante contaminazioni etniche - frutto di un esilio diventato in seguito di massa - che nel corso dei secoli hanno incrociato e mescolato le diverse identità della popolazione siciliana; un apporto di genti e cultura, quello albanese, piuttosto snobbato dagli studiosi, come si evince, ad esempio, da una sbrigativa notazione di Vincenzo Scuderi nel 1961:
"Ricordiamo infine Piana degli Albanesi, che assieme ad altri piccoli nuclei ( Mezzoiuso, Contessa Entellina ) rappresenta un curioso fenomeno di resistenza, da cinque secoli, di un gruppo etnico greco in mezzo ai siciliani..."
In anni più recenti la passata storia dell'emigrazione albanese in Sicilia è stata oggetto di più attenta analisi:
"La caduta di Costantinopoli e le conquiste del Peloponneso da parte dei Turchi - leggiamo ad esempio nell'opera di Rosalba Catalano "Piana degli Albanesi e il suo territorio" ( Studi e testi albanesi, A.C. Mirror, Palermo, 2003, a cura di Matteo Mandalà ) - segnavano la prima fase dell'esodo. I Greci del Peloponneso quasi esclusivamente occupati nel mestiere delle armi, preferirono far sorgere antichi casali più o meno disabitati, nei feudi rimasti incolti senza licenza sovrana. La seconda fase, la diaspora vera e propria, avvenne dopo l'invasione dell'Albania e la morte di Skanderberg. Erano buoni agricoltori e pastori e scelsero di fondare nuovi comuni.
Derivano due differenti tipi di fondazione: Palazzo Adriano, Contessa, Mezzojuso, erano colonie legate al ripopolamento dei feudi; Biancavilla, Piana, S.Michele, furono fondate ex novo e con licenza sovrana su feudi dati sempre in affitto a tempo più o meno lungo e quindi a condizioni più vantaggiose. Allo stato attuale i centri siculo-albanesi sono Contessa Entellina, Palazzo Adriano, Mezzojuso, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela in provincia di Palermo. Biancavilla e San Michele di Ganzeria in provincia di Catania, S.Angelo Muxaro in provincia di Agrigento sono insediamenti di origine albanese che hanno perso ogni traccia della loro origine. Fra queste San Michele di Ganzeria, S.Angelo Muxaro e Santa Cristina Gela non sono colonie originarie ma derivate rispettivamente da Palazzo Adriano, Mezzojuso e Piana degli Albanesi..."
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