Uno dei grifoni ospitati nella voliera ad Isnello. Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia |
Sterminati dall'ingestione di stricnina aggiunta alle esche utilizzate per uccidere volpi e gatti selvatici - carogne poi diventate loro cibo - nel 1965 i grifoni scomparvero dai cieli della Sicilia. Fu una delle tante perdite del patrimonio faunistico dell'Isola, in anni in cui la completa assenza di una sensibilità per la tutela del territorio e della natura provocò danni ambientali irreparabili. Nei primi anni 2000, un tentativo di ripopolamento dei grifoni nell'area del Parco dei Nebrodi diede risultati positivi: una ventina di esemplari importati dalla Spagna trovarono il loro habitat ideale nel territorio di Alcara Li Fusi e delle Rocche del Crasto.
Oggi la colonia di grifoni del messinese raggiunge le 170 unità; fra qualche anno, il ripopolamento potrebbe restituire questi rapaci anche al Parco delle Madonie, territorio che in passato è stato uno dei siti più frequentati dai grifoni in Sicilia. Il progetto per la loro reintroduzione è stato avviato pochi giorni fa nel territorio di Isnello. Una ventina di esemplari provenienti dal Parco dei Nebrodi sono stati posti all'interno di una capiente voliera. Vi rimarranno per un periodo di acclimatamento, al termine del quale i grifoni - a coppie - saranno liberati nei pressi del vicino massiccio montuoso di Pizzo Carbonara: un luogo ideale per la nidificazione, ricco di quella fauna selvatica che costituisce il cibo di questi redivivi frequentatori delle montagne siciliane.
Il progetto di reintroduzione dei grifoni - che potrebbe essere riproposto anche nell'area palermitana della Rocca Busambra - è stato promosso dai Parchi dei Nebrodi e delle Madonie, con il contributo dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e del Rotary Club Sicilia-Malta, che ha finanziato l'allestimento della voliera.
Nessun commento:
Posta un commento