Ulivi a Castelluzzo, nel trapanese. Fotografie Ernesto Oliva-ReportageSicilia |
La Sicilia è al centro di quel Mediterraneo che, come ha ricordato Giuseppe Barbera in "Sicilia. Alberi e paesaggi" ( Libri della Natura, 2024, Milano ), "secondo gli studiosi, è il mare degli uliveti".
Nell'Isola, scrive ancora Barbera, "la pianta è presto coltivata ( quella selvatica era da sempre presente tra i cespugli della macchia ) come testimoniano non tanto le pagine degli scrittori, i disegni sulle anfore, i resti archeologici, i documenti di archivio, ma loro, proprio loro, gli alberi..."
L'origine di una delle varietà di olive diffuse nella Sicilia della provincia di Trapani - la Nocellara del Belìce - testimonia la comune storia di questa coltura, la cui diffusione si deve alle migrazioni ed ai commerci che i diversi popoli, per millenni, hanno portato avanti nel Mediterraneo.
Studi genetici hanno infatti stabilito un legame fra la cultivar Nocellara del Belice e la Baladi, originaria del Libano ed ancor oggi molto diffusa nel Paese da cui i Fenici partirono fra il IX e l'VIII secolo avanti Cristo per colonizzare le coste della Sicilia occidentale.
Nessun commento:
Posta un commento