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mercoledì 28 marzo 2012

MARAINI, TRACCE DI SICILIA

Fosco Maraini in abbigliamento che  evidenzia
la sua  passione per le culture del Medio Oriente.
Nel centenario della nascita, ReportageSicilia ripropone alcune fotografie che testimoniano i legami dello studioso fiorentino con l'isola.
Maraini sposò infatti nel 1935 Topazia Alliata, esponente di una vecchia famiglia aristocratica isolana: per questo motivo trascorse alcune stagioni della sua intensa vita a Bagheria.
L'immagine è tratta da un articolo pubblicato lo scorso 25 marzo dal quotidiano 'la Repubblica', a firma di Franco Marcoaldi
Da qualche tempo ReportageSicilia intendeva dedicare un post a Fosco Maraini.
Il 2012 è l’anno del centenario della sua nascita ( avvenuta a Firenze il 15 novembre del 1912, dallo scultore Antonio Maraini e dalla scrittrice Yoi Crosse ), e l’occasione di farlo è arrivata la mattina di domenica 25 marzo: sulla prima pagina de ‘la Repubblica’ campeggiava infatti un richiamo alle pagine interne del quotidiano, intitolato ‘L’ultimo Sciamano, gli dei senza dio di Fosco Maraini’. L’articolo – firmato da Franco Marcoaldi – narra del legame che legò Fosco Maraini alle terre dell’Estremo Oriente, la sua ‘scoperta’ dei Kafiri nell’Hindu-Kush e dello Shinto giapponese.
Nel testo, Marcoaldi non fa nessuno riferimento al rapporto fra Maraini e la Sicilia: circostanza che ha offerto a questo blog l’opportunità di cogliere la proverbiale “palla al balzo”, senza rischi di offrire con questo post un esempio di semplice copiatura o plagio dell’articolo ispiratore.

Il golfo di Palermo in una fotografia eseguita da Fosco Maraini dalla piana di Bagheria, il centro agricolo che, con il corredo delle sue ville settecentesche, fu il luogo di residenza del ricercatore toscano in Sicilia.
Lo scatto - come i cinque che seguono - è stato pubblicato sul volume 'Sicilia' edito da TCI nel 1961

Del legame fra Maraini e l’isola, ricercatori e studiosi discussero il 3 ottobre 2011 a Palermo, nel corso di una giornata di studio a villa Zito, organizzata dalla Regione Siciliana. Non avendo partecipato a quell’evento – concluso da un ricordo della figlia Dacia - molte informazioni su quell’argomento rimangono precluse. Tuttavia, grazie anche alla riproposizione di alcune fotografie da lui scattate in Sicilia, ReportageSicilia tenta di riassumere la storia del rapporto di Fosco Maraini con una regione tanto lontana dalle estreme terre d’Oriente predilette dall’”ultimo Sciamano”.

L'inconfondibile promontorio di capo Zafferano, proteso nell'azzurro del mar Tirreno: è questa una delle presenza naturali più caratterizzanti dell'ambiente naturale bagherese.
Le cronache dei soggiorni locali di Maraini - che, anni dopo, in Tibet, avrebbe affrontato con successo alcune cime himalayane - indicano le sue escursioni fra capo Gallo - a Palermo - monte Catalfano e lo stesso capo Zafferano.
E’ noto che il legame che lo portò in Sicilia, negli anni Trenta dello scorso secolo – la tradizione parla di un viaggio da Firenze a Palermo in motocicletta - fu l’amore per la prima moglie, sposata nel 1935: Topazia Alliata, figlia di Enrico Alliata, duca di Salaparuta e nipote di Edoardo, quest’ultimo fondatore della casa vinicola Corvo di Casteldaccia. Da quel matrimonio nacquero Dacia, Yuki e Toni. In quel periodo, Fosco Maraini frequentò soprattutto le ville settecentesche di Bagheria, dando sfogo alla sua passione per le scalate – passione poi culminata anni dopo nell’ascesa delle vette tibetane - affrontando le modeste pareti palermitane di capo Gallo e di monte Catalfano.
  
L'obiettivo di Maraini non sfugge all'impulso di fissare su pellicola l'arco roccioso di Mongerbino, in uno scenario naturale molto diverso dalle vette montane predilette dal ricercatore fiorentino.
I figli non mitigarono il desiderio di viaggiare di Fosco Maraini, che già a 22 anni aveva avuto modo di imbarcarsi come insegnante d’inglese a bordo della nave scuola “Amerigo Vespucci”. Nel 1937, infatti, lo studioso fiorentino si trasferì in Tibet, per dedicarsi a ricerche etnografiche; quindi – con la famiglia – si spostò in Giappone, dove sarà internato per non avere nel frattempo aderito alla Repubblica di Salò.
Nell’estate del 1949, Maraini tornò in Sicilia da un suo secondo viaggio in Tibet; la miseria e le trasformazioni del dopoguerra dell’isola e del Sud d’Italia lo indussero a compiervi ripetuti reportage fotografici.
Al ritorno dal Tibet in Sicilia, nel 1948, Fosco Maraini ebbe modo di realizzare un reportage fotografico nell'isola, destinato forse ad arricchire il patrimonio documentario di un libro intitolato 'Nostro Sud', per l'editore De Donato.
La pubblicazione non vide mai la luce,
e questo scatto riproposto da ReportageSicilia
 - insieme ai due che seguono - potrebbero far parte
di quel progetto.
L'immagine ritrae una scena di vita contadina alla periferia del centro agrigentino di Siculiana

In quel periodo, l’orientalista avviò un progetto con l’editore De Donato, poi mai del tutto compiuto: una raccolta di fotografie da riunire nella pubblicazione ‘Nostro Sud’.

Se l'intento di Maraini fu quello di documentare le trasformazioni sociali ed economiche della Sicilia nel secondo dopoguerra, questo scatto oggi assume un valore simbolico.
L'immagine ritrae un gruppo di operai impegnati nel trasporto dei pani di zolfo a Porto Empedocle: sono gli ultimi sussulti di un'attività estrattiva ormai in declino, e che oggi appartiene alla storia passata dell'economia
della provincia agrigentina

Di quegli anni, sono anche una serie di scatti nell’isola poi pubblicati nel volume ‘Castelli di Sicilia’, edito nel 1956 da Silvana Editoriale d’Arte di Milano, a firma di Alba Drago Beltrandi, in parte riproposti in questo post, insieme ad altre immagini tratte dalla pubblicazione ‘Sicilia’ del TCI nel 1961.

In provincia di Agrigento, il ricercatore fiorentino tributo alla figura di Luigi Pirandello: lo scatto ritrae infatti la casa di famiglia del drammaturgo,
 in contrada Caos
Nel frattempo, il divorzio dalla moglie Topazia Alliata avrebbe contribuito ad allentare il rapporto con la Sicilia, l’isola che ha rappresentato solo una minima parte del mondo da lui esplorato.




Le ultime quattro fotografie di Fosco Maraini riproposte da ReportageSicilia in questo post ritraggono altrettanti resti di edilizia fortificata sparsi nell'isola: nell'ordine,  i castelli di San Nicola l'Arena - nel palermitano - quello di località Noce, a Caltagirone - all'epoca di proprietà del presidente della Regione Silvio Milazzo - quello catanese di Bronte e il Chiaramonte, nell'agrigentina Favara.
In questi scatti - pubblicati nel volume 'Castelli di Sicilia', edito da Silvana Editoriale d'Arte Milano nel 1956 - Maraini offre una visione strettamente documentaria degli edifici, lasciando di tanto in tanto alla figura umana un ruolo di puro complemento

Proprio questa pluralità di interessi, complica certamente la sintesi sul ruolo di Fosco Maraini nella cultura siciliana ed italiana del Novecento. Una circostanza in qualche modo suggerita da Franco Malcoaldi, con queste parole: “etnologo, fotografo, orientalista, poeta, alpinista, scrittore, documentarista, professore universitario, viaggiatore, Maraini – paradossale a dirsi – ha finito per pagare un prezzo salato a causa di questa straordinaria varietà di interessi: il nostro Paese non ha mai prediletto i ‘grandi dilettanti’ e difatti la sua fama non è paragonabile a quella degli altri due fiorentini che gli sono stati coevi, Tiziano Terzani ed Oriana Fallaci…”.   
Dopo la sua morte, avvenuta a Firenze l’8 giugno del 2004, l’archivio di immagini di Fosco Maraini è stato affidato al gabinetto Vieusseux della città toscana.
   

2 commenti:

  1. Complimenti per il blog, conto di tornarci in futuro, è molto ricco e molto interessante. Ho preso una foto di Fosco Maraini per il mio post http://stupefatti.blogspot.it/2014/04/mongerbino-bagheria-sicilia-mondo-come.html

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    1. Complimenti per l'articolo e per il blog, ricco di contributi non scontati sulla Sicilia.
      Grazie per i complimenti a ReportageSicilia, utili per cercare di offrire contenuti meritevoli di attenzione.
      Buon lavoro,
      ReportageSicilia

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