ReportageSicilia è lo specchio di una passione personale per la scrittura di storie siciliane. Di tanto in tanto, l’infinità vastità dello strumento virtuale che lo tiene in vita riserva la piacevole scoperta di un atto di gradimento, di un’attenzione verso quelle storie scritte ed illustrate grazie alla tastiera di un computer.
In qualche caso poi – come nel caso di questo post – succede che l’autore di alcune fotografie apparse di recente sul blog dimostri un’attenzione preziosa, offrendo la disponibilità di nuovo materiale da offrire a chi si imbatta in ReportageSicilia.
Così, è successo che Paolo Di Salvo – l’autore delle fotografie dedicate alla bottega di Onofrio Ducato, immagini oggetto di un recente post – abbia deciso di recuperare dal suo archivio personale altri bellissimi scatti, e di offrirli alla pubblicazione nel blog.
Le fotografie - realizzate da Di Salvo nella natìa Bagheria nel 1977 - arrivano tempestive rispetto al calendario; documentano infatti ‘le vampe di San Giuseppe’ accese la notte del 19 marzo di 35 anni fa.
Nell’isola, la tradizione delle ‘vampe’ è legata a diverse ricorrenze, oltre a quelle di San Giuseppe; legname, paglia, avanzi di potatura, vecchio mobilio o addirittura fantocci sino a qualche anno fa venivano bruciati nei quartieri popolari anche alla vigilia della festa di Santa Lucia, Sant’Antonio Abate, San Giovanni, oltre che per le feste di Natale, Capodanno, Martedi Grasso, Venerdi Santo, dell’Ascensione e dell’Assunzione.
Questi roghi – come ha scritto Ignazio E. Buttitta nel saggio ‘Le fiamme dei santi – Usi rituali del fuoco in Sicilia’ edito da Meltemi – segnano il “perenne ripetersi di atti e gesti millenari con i quali l’uomo si rapporta al sacro, tributando onori ad una realtà trascendente da cui sente dipendere il proprio benessere fisico e materiale, la sua stessa esistenza”.
In relazione alle ‘vampe’ di Bagheria, poi, lo stesso Paolo Di Salvo aggiunge che “questi roghi mostrano la devozione dei bagheresi nei confronti del patrono San Giuseppe. La consuetudine di fare ardere nelle diverse strade del paese queste cataste di legna e vecchio mobilio era molto diffusa e costituiva occasione di sfida tra i vari quartieri che, con la partecipazione di grandi e piccini, cercavano di allestirne la più imponente.
È stato scritto che la ricorrenza del 19 marzo, coincidendo con la fine dell'inverno, presenta nelle vampe elementi che richiamano riti ancestrali e pagani di purificazione agraria connessi all'arrivo della primavera”.
Così, nelle ‘vampe’ bagheresi di San Giuseppe fotografate nottetempo da Di Salvo 35 anni fa, le fiamme finiscono col rappresentare quasi un anelito di aspettativa e di speranza per un futuro di prosperità, atteso da un’intera comunità.
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