La fitta macchia verde di vegetazione sulla collina che sovrasta il piccolo centro abitato e le poche imbarcazioni ormeggiate in porto fanno supporre che questa non comune fotografia aerea di Levanzo sia stata scattata in un periodo invernale.
L’immagine riproposta da ReportageSicilia è attribuita all’Archivio Fotografico SAR di Milano e la sua datazione è antecedente al 1977.
In quell’anno, infatti, la fotografia della più piccola isola delle Egadi venne pubblicata nell’opera “Capolavori della Sicilia”, edita da Cografa di Milano con una prefazione di Sandro Chierichetti, all’epoca autore di testi divulgativi dedicati a numerose località turistiche italiane.
La Levanzo riprodotta in questo scatto scopre il suo volto meno conosciuto, perché slegato all’immagine di isola nota quasi esclusivamente per le sue attrattive estive: il mare cristallino, i profumi della sua vegetazione ricca di quasi 500 diverse specie e quel godere del trascorrere lento delle giornate, tale da regalare la voglia di sfilare l’orologio dal polso.
L’isola invernale offre però impressioni altrettanto forti: un rapporto più stretto con il centinaio di residenti, le passeggiate accompagnate dal rumore del frangersi delle onde sulla scogliera o quelle nelle campagne interne, magari alla ricerca di funghi.
Su questo ambiente ancor oggi sostanzialmente integro, pesano le incognite legate alle richieste di Shell e Northern Petroleum di avviare trivellazioni offshore a meno di 12 miglia dall’Area Marina Protetta delle Egadi: una prospettiva cui si oppongono i pescatori ed i rappresentati di Greenpeace, Legambiente e WWF http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=%2020410.
Guardando questa foto, mi rivedo bambino a correre e giocare spensierato dove passai periodi di gioie e felicità, di odori e sapori, natali compresi, affetti impagabili di amici e parenti in buona parte purtroppo estinti, ma sempre vivi nei miei pensieri . Potrei scrivere un romanzo di come ho trascorso la mia vita a Levanzo isola mia, credetemi quello che veramente sento e provo non è facile da spiegare, mi sento parte di questo paradiso e da buon levanzo ne sono fiero ed orgoglioso di questo. Negli anni successivi purtroppo la mia piccola isola ha subito dei notevoli cambiamenti sia ambientali, ma soprattutto dei nuovi insediamenti di villeggiatura estiva, portando nell'isola individui di dubbia affidabilità e onesta.Spero con tutto il cuore che la nuova generazione capisca questo è che riesca a cambiare le cose future per loro ma soprattutto per i loro figli e per Levanzo. Un augurio a Levanzo con amore per un domani Migliore di cuore un nativo sincero.
RispondiEliminacaro lettore di Levanzo,
Eliminapurtroppo i cambiamenti provocati dallo sviluppo del turismo, oltre ad incrementare le opportunità economiche, spesso alterano l'ambiente e lo spirito stesso dei luoghi.
Levanzo non è sfuggita a questa regola, sia pure in maniera minore rispetto ad altri luoghi siciliani che sino a qualche decennio fa erano patrimonio di pochi nativi e di un ristretto numero di viaggiatori.
Sarebbe bello se lei decidesse di fissare i suoi ricordi dell'amata isola in un testo scritto. Se poi li volesse condividere con ReportageSicilia, potrebbe regalare a Levanzo almeno un ricordo condiviso della bellezza di un luogo che rimane fra i più integri della Sicilia.
Grazie per il suo appassionato intervento,
ReportageSicilia