Vita quotidiana di strada a Palermo tra le edicole sacre del centro storico in tre fotografie di Melo Minnella
Ne sopravvivono ancora decine, la maggior parte nascoste in strette e fatiscenti stradine dei quartieri popolari della città: Ballarò, il Capo, l'Albergheria, Borgo Vecchio...
Ne sopravvivono ancora decine, la maggior parte nascoste in strette e fatiscenti stradine dei quartieri popolari della città: Ballarò, il Capo, l'Albergheria, Borgo Vecchio...
Le edicole votive palermitane sono il frutto di una devozione religiosa che ebbe la sua massima diffusione tra la fine del secolo XIX ed almeno sino al secondo dopoguerra: nicchie scavate sui muri o altarini con umili statue o semplici pitture soprattutto di Maria, Giuseppe, Rosalia o Gesù Cristo.
La nascita di questi segni urbani di religiosità popolare fu il frutto di donazioni per grazia ricevuta e delle commissioni di maestranze artigiane o del Senato palermitano.
In passato le edicole votive sono state il soggetto obbligato di molti reportage fotografici ambientati a Palermo, spesso con un semplice intento documentario e di catalogazione.
In passato le edicole votive sono state il soggetto obbligato di molti reportage fotografici ambientati a Palermo, spesso con un semplice intento documentario e di catalogazione.
Le immagini riproposte da ReportageSicilia mettono invece in relazione questi umili simulacri religiosi con la presenza di bambini, ragazzi e ambulanti che ancor oggi animano le strade popolari di Palermo.
Si tratta di fotografia che spiegano il senso stesso della presenza delle edicole sacre ed il loro stretto rapporto con la comunità di persone che vivevano nella strada o nella piazza dove queste immagini devozionali venivano allestite.
L'autore degli scatti è Melo Minnella ed il suo prezioso reportage - prezioso appunto perché supera il valore puramente documentario - venne pubblicato sul numero 31 della rivista "Sicilia" edita nel settembre del 1961 dalla Fondazione per l'incremento economico culturale e turistico della Sicilia "Ignazio Mormino" del Banco di Sicilia.
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