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martedì 7 gennaio 2014

TRADIZIONE E ATTUALITA' DEI COSTUMI DI PIANA DEGLI ALBANESI


Immagini lontane nel tempo di un'abilità tessile ed orafa che sopravvive ancora ai nostri giorni  



Donne di Piana degli Albanesi
con i costumi da festa e d'uso quotidiano,
testimonianza delle origini etniche
del centro della provincia palermitana.
Ancor oggi numerose famiglie
si dedicano alla tessitura
di questi vestiti indossati
durante i matrimoni e in alcune
ricorrenze religiose.
La fotografia riproposta da ReportageSicilia
è di Ezio Quiresi ed è tratta dal I volume dell'opera
"Sicilia" edita nel 1962 da Sansoni
e dall'Istituto Geografico De Agostini

Ancora oggi, a Piana degli Albanesi alcuni matrimoni e le festività della Pasqua, di San Giorgio ( 23 aprile ) della Madonna Odigitria ( 2 settembre ) e dell'Epifania permettono di osservare in strada i fastosi costumi greco-albanesi.
L'usanza ha permesso in passato a numerosi fotografi - fra questi, Carlo Brogi, Josip Ciganovic ed Ezio Quiresi - di realizzare immagini in alcuni casi poco conosciute.


Sopra e sotto,
costumi esibiti durante
una giornata di festa
all'obiettivo del fotografo
Josip Ciganovic.
La prima immagine è tratta
dall'opera citata "Sicilia",
la seconda dal volume del TCI
"Conosci l'Italia, il folklore" edito nel 1967



Reportage Sicilia ripropone alcuni di quegli scatti, invitando i lettori del blog a visitare il locale Museo Civico "Nicola Barbato" ( tel. 091.8575668 ) diretto da Anna Maria Nicosia.
Al suo interno sono attualmente esposti due di quegli abiti, uno dei quali realizzato alla fine del secolo XIX ed utilizzato di recente dalla regista Nella Condorelli per le riprese del film "1893. L'inchiesta", dedicato ai Fasci Siciliani.


Donne in posa
dinanzi al fotografo
Carlo Brogi: quella al centro
dei due gruppi sembra essere la stessa.
Le due immagini furono
pubblicate dal volume
"Sicilia", edito nel 1933 dal TCI
e dall'Almanacco regionale
"Sicilia!" edito da Edizioni Sandron nel 1926



"Il costume oggi indossato dalle donne di Piana degli Albanesi, particolarmente famose in Sicilia per la loro bellezza - si legge nella pubblicazione "Repertorio dell'artigianato siciliano", edito nel 1966 da Salvatore Sciascia - ha subito poche trasformazioni nei secoli; la sua caratteristica principale è dell'essere ricamato in oro su trame ornamentali tradizionali e di essere ornato di una grande fibbia di argento sbalzato.


Sopra e sotto,
preziose fibbie in oro e argento
con motivi decorativi
religiosi e devozionali.
La prima immagine è tratta
da "Repertorio dell'artigianato siciliano"
edito da Salvatore Sciascia nel 1966
ed è attribuita a Arno Hammacher.
La seconda è di Publifoto
ed è tratta dall'opera
"Invito alla Sicilia",
firmata da Fiammetta di Napoli Oliver
ed edita nel 1984 da Mursia



La varietà dei colori impiegati indica anche la condizione della donna ( sposata, nubile, vedova ). 
Il costume di Piana degli Albanesi risulta fondamentalmente costituito da una sottana ricamata ( "zilona" ); da due larghe maniche ricamate ( "menghete" ) e da un corpetto ( "raxete" ), sotto al quale è una camicia bianca, ricamata anch'essa ( "ligne" ); su tutto il costume vengono applicati nastri di seta annodati ( "scocate" ).


Stessa donna e stesso sontuoso costume
della fotografia che apre il post:
questa volta Ezio Quiresi con uno scatto a colori
 ci ha restituito
la ricchezza cromatica del vestito

La cintura che lega la sottana alla vita, con la grande fibbia d'argento, viene chiamata "brezi"; il costume è completato da una cuffia ricamata ( "checza" ), e da un velo ( "schepi" )...".
Ancora ai nostri giorni, gran parte delle famiglie di Piana degli Albanesi conserva almeno un costume tradizionale, più o meno ricco di decorazioni e di applicazioni in argento o in oro.


Sopra e sotto,
ancora due fotografie
di Arno Hammacher ( opera citata )



Negli ultimi trent'anni - dopo la riscoperta delle minoranze linguistiche avvenuta negli anni Settanta - si sono anche sviluppati alcuni laboratori di lavorazione che producono costumi su commissione.

Altre due donne in costume.
La fotografia non ha attribuzione
e venne pubblicata nel dicembre del 1961
dalla rivista "Sicilia" edita
dalla Fondazione "Ignazio Mormino" del Banco di Sicilia

Piana degli Albanesi, insomma, difende oggi con dedizione e passione una secolare tradizione manifatturiera, legata all'identità storica e religiosa dei suoi abitanti. 

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